La Nato amplia le forze «ad alta prontezza», Russia considerata «minaccia» per la sicurezza

Si attendono le decisioni che arriveranno dal prossimo vertice Nato

Che da quel 24 febbraio e dall’inizio della guerra in Ucraina qualcosa fosse cambiato era chiaro a tutti. L’invasione russa ha rappresentato una data spartiacque negli equilibri della geopolitica internazionale. E oggi si assiste a decisioni che rappresentano una conseguenza. Le ultime sono ad esempio quelle annunciate dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Il rafforzamento delle forze «ad alta prontezza» della Nato

Ha parlato alla vigilia del vertice dell’Alleanza Atlantica che si terrà a Madrid il prossimo 28 giugno. Lo scenario che si prefigura è l’approvazione di un ampliamento delle forze «ad alta prontezza» a disposizione della Nato. Si dovrebbe arrivare un numero di oltre 300.000 unità. Un dato significativo e che non arrivava a numeri così alti dalla fine della Guerra Fredda.

Il dato di partenza era 40.000 e la stessa variazione risulta essere significativa. L’Alleanza, dunque, prova a mostrare i muscoli. Lo farà pochi giorni dopo un G7 in cui i paesi più economicamente avanzati del mondo si sono schierati in maniera compatta al fianco dell’Ucraina. Stoltenberg si è detto fiducioso che Vladimir Putin capisca le conseguenze di un eventuale attacco verso un paese Nato.

Un’offensiva di quel tipo equivarrebbe ad attaccare tutti i membri dell’Alleanza che sarebbero chiamati a rispondere. Questo è un punto abbastanza attuale, considerando le tensioni che si registrano tra la Russia e la Lituania. Il Paese baltico ha interrotto il passaggio di alcune merci dal territorio di Mosca verso l’enclave di Kaliningrad. «La Lituania - ha puntualizzato Stoltenberg - sta solo applicando le sanzioni decise dall’Unione Europea».

La Russia come «minaccia» e il sostegno all’Ucraina da parte della Nato

Dal vertice di Madrid Stoltenberg si aspetta che la Russia sia considerata «la più importante» e «più immediata minaccia» per l’Alleanza Atlantica. Oltre alla revisione e al rafforzamento delle strategie, il vertice Nato dovrebbe confermare il totale supporto verso l’Ucraina. Un sostegno che potrebbe concretizzarsi in pacchetti di assistenza ampio con l’obiettivo di rafforzare la sua capacità di difesa.

Le richieste dell’Ucraina al G7

Ci sarebbe stata anche la richiesta di armi nell’interlocuzione che il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha avuto con i paesi membri del G7. Le esigenze di Kiev riguarderebbero in particolare sistemi di difesa aerea. Necessità che si aggiungono ad altre come ad esempio la possibilità di garantire le esportazioni di grano, la prosecuzione delle sanzioni verso la Russia e un aiuto nella ricostruzione.

Supporto che Kiev sta ricevendo da praticamente tutto il mondo «Occidentale». Da Washington a Bruxelles, passando per la Nato. Si attendono adesso nuovi sviluppi.