Guerra in Ucraina: la Russia non avrebbe rinunciato a Kiev secondo Klitschko

Vitali Klitschko, sindaco di Kiev, ha parlato al forum economico mondiale di Davos

La guerra in Ucraina pare aver preso una direzione in cui solo alcuni territori restano teatro del conflitto. Secondo alcuni osservatori sarebbe il segnale del fatto che la Russia avrebbe ridefinito e limitato i propri obiettivi. Non secondo il sindaco di Kiev secondo cui Mosca potrebbe tornare ad agire militarmente verso la capitale. Vitali Klitschko ha espresso questo concetto intervenendo nel corso del forum economico mondiale di Davos.

Per Klitschko l’obiettivo della Russia è ancora prendere il controllo di Kiev

Secondo il primo cittadino della capitale ucraina la Russia sperebbe «ancora di prendere il controllo della capitale ucraina». Si ricorderà come nelle prime settimane di guerra più volte si sia detto che le truppe rosse fossero non lontane da Kiev. Scenari che al momento sembrano lontani, ma che vengono richiamati dalle dichiarazioni del sindaco. «Non è un segreto - ha sottolineato - che la priorità della Russia sia occupare l’intero Paese e l’obiettivo principale di Mosca è ancora la capitale dell’Ucraina».

«Non stiamo difendendo - ha aggiunto - solo l’Ucraina, ma tutti voi perché abbiamo gli stessi valori. Questo è il più grande conflitto in in Europa dalla Seconda Guerra mondiale e dobbiamo fermarlo».

Guerra in Ucraina, Klitschko: «E’ il genocidio del popolo ucraino»

Nelle dichiarazioni di Vitali Klitschko c’è anche un riferimento ad uno di quegli aspetti più singolari del conflitto. Il riferimento è al fatto che in Russia, sin dall’inizio, si si evitata la parola «guerra» per descrivere l’azione militare in corso in Ucraina. «Non si tratta - ha ricordato il sindaco - di un’operazione speciale come sostengono. E’ il genocidio del popolo ucraino con bambini, donne e anziani uccisi». Parole espresse con un visibile coinvolgimento emotivo alla luce di quanto sta accadendo e ogni giorno le cronache raccontano in termini di vite perse.

80 milioni per ricostruire Kiev

A parole che segnalano il rischio di possibili nuove azioni militari verso Kiev, il sindaco ne ha affiancate altre relative alla ricostruzione della città. In particolare è emersa una stima secondo cui servirebbero 80 milioni per ricostruire la capitale. Una cifra che non avrebbe solo la funzione di finanziare il ripristino delle infrastrutture ma anche di far ripartire l’economia.

Tra le cifre rilevate anche quelle relativi al fatto che sarebbero stati distrutti oltre 300 edifici e 200 appartamenti. Tra gli obiettivi segnalati c’è quello di poter ridare una dimora a coloro i quali hanno la propria abitazione, ma anche aiuto a chi è rimasto senza lavoro. Parole che, dunque, si rivolgono al futuro e che per certi versi sono motivo di speranza. Klitschko ha ringraziato tutti i paesi che finora hanno offerto sostegno al popolo ucraino e che hanno accolto i rifugiati.