Consigliere Russia si dimette da Onu: «Non mi sono mai vergognato tanto»

Boris Bondaev ha inviato una lettera di dimissioni

Boris Bondarev, 41 anni, è un diplomatico russo in servizio presso le Nazioni Unite. Ha rassegnato le sue dimissioni e ha usato parole dure contro l’azione della Russia. I pensieri critici riservati alla condotta della sua nazione di appartenenza sono arrivate in una lettera che ha inviato ad altri colleghi.

Sottolineando di aver avuto vent’anni di carriera diplomatica alle spalle, ha rivelato «di non essersi mai vergognato tanto» del suo paese «come il 24 febbraio di quest’anno». La data corrisponde al giorno in cui è iniziata l’invasione russa in ucraina.

Le dichiarazioni rilasciate all’Associated Press

E, al di là del contenuto della lettera, la conferma delle parole di Bondarev è arrivata con le dichiarazioni rilasciate all’Associated Press. Il diplomatico ha ritenuto «intollerabile» ciò che il governo sta facendo. «Come funzionario pubblico - ha aggiunto - devo assumermi una parte di responsabilità per questo. E non voglio farlo».

Alla domanda se i colleghi connazionali la pensino come lui, ha offerto una replica chiara. «Non tutti - ha spiegato - i diplomatici russi sono guerrafondai, ma devono tenere la bocca chiusa». Al momento la sua scelta non avrebbe generato alcuna reazione in patria. “Sono preoccupato - ha detto - per la possibile reazione di Mosca? Sì, devo preoccuparmi".

Guerra in Ucraina, i numeri dei morti continuano ad aggiornarsi

Nel frattempo la guerra in Ucraina prosegue. Da fonti ucraine è emerso che sarebbero 4600 i civili uccisi da quando è iniziato il conflitto e, in base ai dati, ci sono 232 bambini. Nel conteggio non sono comprese le rilevazioni relative ai territori che sono al momento occupate dai russi. Numeri che raccontano un dramma che, di fatto, prosegue ogni giorno.

Zelensky, invece, nell’ambito di una video conferenza a Davos ha specificato che sarebbero 87 le vittime di un attacco aereo avvenuto nella regione di Cernihiv. I fatti si riferiscono allo scorso 17 maggio.

Il punto di vista dell’Ucraina sui piani di pace

Sono, inoltre, arrivate le dichiarazioni della vice ministra degli Esteri Ucraina Emine Dzhaparova. Come riporta Repubblica.it, è intervenuta durante una conferenza della Fondazione Einaudi ed ha espresso il suo punto di vista su un’eventuale mediazione.

Ha in particolare messo in rilievo come gli unici piani di pace sostenibili siano quelli che che prevedano la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Punto di vista espresso che esclude per Kiev la possibilità che il punto di incontro nella mediazione possa essere basato su confini che siano diversi da quelli attuale del paese.

Una visione chiara della situazione, sebbene vada detto che fino al momento non si siano mai registrati passi in avanti significativi rispetto alla possibilità di ottenere un punto di incontro nella mediazione. O almeno questo è quello che emerso dopo i primi giorni in cui si dava grande peso mediatico agli incontri per i negoziati.