Gas russo in Italia e in Europa, nuova nota di Gazprom: cosa sta sta succedendo

Il gas che va dalla Russia all’Europa resta un tema attorno a cui continuano ad esserci timori per il futuro

Arriva una novità sul fronte gas russo che arriva in Italia e in Europa. E non è certo buona. Nel pomeriggio di mercoledì 13 luglio Gazprom ha diffuso una nota, diffusa dalla Tass, in cui rivela le possibili difficoltà tecniche nell’utilizzare il Nord Stream. Il gasdotto potrebbe restare inutilizzabile per un arco di tempo superiore a quello previsto. Va detto che, a partire dall’11 luglio, era già previsto che i flussi sarebbero stati interrotti per dieci giorni.

Cosa c’è scritto nel comunicato di Gazprom

Gazprom, che è la società statale russa che si occupa del gas, si è detta sprovvista di un documento che certifichi che Siemens «sia in grado di portare la turbina a gas per la stazione di compressione di Portovaya fuori dal Canada, dove è in riparazione».

Secondo quanto specificato dalla società russa, queste circostante sarebbero tali da non garantire la certezza del funzionamento della stazione di compressione di Portovaya. Gazprom ne parla di una struttura fondamentale per il Nord Stream.

Cosa è il Nord Stream

Il Nord Stream è il gasdotto attraverso cui passa il gas verso la Germania e l’Europa. Parte dalla Russia, attraversa il Mar Baltico e raggiunge il territorio tedesco. La prima immissione di gas risale all’anno 2011. La sua lunghezza è 1220 chilometri. Ha origine nella città russa di Vyborg ed arriva in quella tedesca di Greifswald. Quest’ultima è di fatto la porta attraverso cui il gas russo entra in Europa, allacciandosi alla rete tedesca. Il Nord Stream ha una capacità di trasporto di circa 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

Lo stop totale russo è un orizzonte che non si ritiene improbabile

I rapporti che intercorrono tra Europa e Russia generano, ovviamente timori per il futuro. Tant’è che l’Unione Europea si è detta pronta a mettere a punto piani di emergenza, qualora dovesse verificarsiun’interruzione totale da parte russa. Già lo scorso mese il Nord Stream ha avuto un taglio dei flussi di circa il 40%, contingenza per la quale dalla Russia si è sempre addotto a motivazioni tecniche.

E non è un mistero che in Europa si teme che, in qualche modo, la manutenzione programmata possa diventare più «impegnativa» per ridurre i flussi verso l’Europa. Anche perché sono diversi gli osservatori che ritengono che l’ipotesi di uno stop totale sia tutt’altro che improbabile, considerati i rapporti tra le parti.

Ridurre la dipendenza da Mosca sul fronte energetico è un obiettivo europeo per il futuro, ma per i prossimi mesi si subiranno ancora gli effetti di eventuali interuzioni del gas russo.