Gas russo: come l’Europa si sta preparando ad un possibile stop

I rapporti tesi tra le parti inducono a prendere in seria considerazione l’ipotesi che ci sia da fare i conti con uno stop definitivo delle forniture

L’ipotesi che ci possa essere un’interruzione definitiva dei flussi di gas russo verso l’Europa viene da tempo presa in considerazione. Considerata la dipendenza di diversi paesi membri, tra cui Italia e Germania, resta uno possibilità a cui guardare con grande attenzione e a cui, eventualmente, non ci si vuole far trovare impreparati.

Gas russo, l’Europa lavora ad un «approccio coordinato»

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in una conferenza stampa del 6 luglio, ha parlato di «un piano d’emergenza in preparazione». Ha spiegato che l’intenzione è quella di strutturarlo in maniera tale da dare più gas a quelle situazioni che ne hanno bisogno. La stima fatta è che potrebbero essere pronto in un paio di settimane. Ha parlato di «un approccio coordinato per un’eventuale interruzione totale del gas da parte della Russia».

L’obiettivo è fare in modo che di fronte ad un’eventuale emergenza ci sia una risposta organizzata a livello comunitario. L’impressione è che non si voglia ripetere quanto accaduto con il Covid, quando ogni Paese ha messo a punto un proprio piano nazionale. Questo non significa che le singole nazioni non potranno avere un proprio meccanismo emergenziale, ma semplicemente servirà agire con una visione di insieme.

Gas russo e necessità di indipendenza energetica europea, un processo che va avanti

All’orizzonte c’è anche la possibilità che possa essere introdotto un meccanismo di solidarietà attraverso i gasdotti. Resta, inoltre, l’intenzione di praticare la strada dell’indipendenza energetica dalla Russia. Un obiettivo che passa anche attraverso la diversificazione dei fornitori.

«Le forniture di energia dagli Stati Uniti - ha detto Ursula von der Leyen - sono triplicate, ci sono altri fornitori che hanno aumentato le loro forniture di energia verso l’Ue tramite le pipeline di gas». Una strada su cui ci sono anche gli investimenti nelle rinnovabili e le strategie per risparmiare energia. Si è, però, ormai capito quanto cambiare le strategie sul fronte dell’approvvigionamento energetico sia una procedura complessa e non certo immediata.

Gas russo: situazione da seguire nel prossimo futuro

La questione gas resta un tema da seguire con grade attenzione nelle prossime settimane. Intanto perché si va verso quel periodo dell’anno in cui i fabbisogni nazionali crescono e fino ad allora ci sarà da valutare quanto si alzerà il livello degli stoccaggi.

E anche sul fronte dei flussi dalla Russia che nelle ultime settimane hanno fatto registrare delle riduzioni. Questo, oltre a creare qualche preoccupazione per la costituzione delle riserve, determinano anche un aumento dei prezzi.

Lo stesso ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani pochi giorni fa aveva ammesso che lo stop definitivo del gas russo porterebbe ad un «inverno difficile» per l’Italia. Ma forse meno di altri paesi europei.