Gas russo a Ue, cosa prevede il piano d’emergenza in caso di stop da Mosca

L’Europa si prepara a fronteggiare l’eventuale interruzione delle forniture da parte della Russia

L’eventuale stop o riduzione delle forniture di gas russo all’Europa resta un tema di grande attualità. Così come lo è l’eventuale piano d’emergenza da parte dell’Unione Europea. La sua presentazione è attesa per il 20 luglio e arriva il giorno dopo in cui Gazprom ha rivelato dubbi sulla possibilità di ripristino delle forniture attraverso Nord Stream.

Gas e questione stoccaggi per l’inverno

Questa è la fase dell’anno in cui si riempiono gli stoccaggi di gas per affrontare l’inverno. L’obiettivo per il mese di novembre è di arrivare a circa l’80% del fabbisogno. Qualora arrivasse uno stop definitivo delle forniture russe già da luglio, si potrebbe arrivare a quella scadenza con una percentuale stimata tra il 65% ed il 70%. Da qui la necessità di reperire soluzioni che possano consentire di affrontare eventuali criticità.

Le ultime da Gazprom

Non genera, ovviamente, tranquillità quanto comunicato da Gazprom. All’interruzione prevista per manutenzione dall’11 al 21 luglio, si sono aggiunti i dubbi sul futuro. Le possibili difficoltà tecniche rivelate dalla società russa si inseriscono, ovviamente, in un contesto in cui ci sono dubbi sul fatto che Mosca prosegua le sue forniture verso il vecchio Continente. E in uno scenario in cui l’Europa sapeva di dover elaborare soluzione rispetto alla possibile interruzione delle forniture.

Europa pronta a discutere del piano di emergenza

L’Europa si è già da tempo attivata per elaborare una strategia che consenta di affrontare la situazione, qualora dovesse verificarsi una totale interruzione delle forniture russe. La novità degli ultimi giorni è che iniziano a emergere le possibili strategie atte a fronteggiare l’eventuale carenza energetica per il prossimo inverno.

Europa senza gas russo, anche un meccanismo di solidarietà

Il piano che sarà presentato dalla Commissione Ue mira a ridurre di oltre il 30% l’impatto che deriverebbe da uno stop dei flussi di gas russo. L’obiettivo è creare un meccanismo di solidarietà che sia in grado di convogliare le disponibilità di gas verso le zone che, di volta in volta, ne hanno più bisogno.

Obiettivo ridurre domanda di gas?

La fase oggetto del piano in cui si punta a ridurre la domanda del gas è quella che va da ottobre a marzo. Si vogliono mettere in piedi delle soluzioni che consentano di ridurre la domanda di gas. Tra le ipotesi si parla dell’abbassamento del termostato di un grado e per gli edifici pubblici la riduzione del riscaldamento nei grandi edifici pubblici a 19 gradi.

Attesa per la discussione sulla bozza

Si tratta, al momento, di soluzioni contenute in una bozza e che dovranno essere valutate. Tuttavia, appare chiara quella che potrà essere la direzione per affrontare il prossimo inverno. In attesa che, auspicabilmente in quello successivo, la diversificazione degli approvvigionamenti energetici e le soluzioni alternative consentano all’Europa di essere indipendente da Mosca.