Gas russo, secondo Putin potrebbero esserci conseguenze «catastrofiche» per il mercato energetico

Il presidente della Federazione Russa ha spiegato quello che potrebbe accadere qualora si andasse «oltre» nella strada delle sanzioni a Mosca

Qualora si proseguisse sulla strada delle sanzioni occidentali alla Russia, il mercato dell’energia potrebbe subire conseguenze catastrofiche. É la lettura della situazione fornita da Vladimir Putin, nell’ambito di un incontro con alcuni funzionari e che è stato trasmesso dalla televisione nazionale.

Gas russo, l’Europa al lavoro per rimpiazzarlo

Il presidente della federazione russa ha affermato di sapere che l’Europa è all’opera per rimpiazzare le forniture energetiche provenienti da Mosca. Ha dichiarato che questo potrebbe avere come effetto un innalzamento dei prezzi e il conseguente carico dei costi sui consumatori.

Secondo il leader russo la scelta di praticare la strada delle sanzioni nei confronti della Russia, starebbe generando danni nei confronti degli stessi paesi che le impongono. E, a suo avviso, qualora si dovesse proseguire con questo indirizzo, ci sarebbe la possibilità che si debba fare i conti con conseguenze che si potrebbero definire anche «catastrofiche» per il mercato energetico a livello globale.

Il gas russo è un tema di grande attualità

Una visione che, ovviamente, arriva dal punto di vista della Russia. Non è un mistero che nelle ultime settimane l’Europa stia guardando con una certa attenzione a ciò che avviene sui flussi di gas che provengono da Mosca. Le riduzioni censite nelle scorse settimane hanno generato qualche apprensione, in relazione alla necessità di incrementare gli stoccaggi in vista dell’inverno.

Dinamiche, che in alcuni casi, sono state spiegate dagli organi russi come riferibili a problemi tecnici. Spiegazioni che non hanno cancellato le perplessità e che hanno continuato a tenere bene in vista un punto interrogativo sul futuro. Dubbi che si mischiano anche all’aumento dei prezzi, generato dai minori flussi che hanno innescato quelli che sono i tipici meccanismi di un mercato speculativo.

Necessità di alternative per l’Europa

L’Europa si è attivata per assicurarsi fonti alternative di approvvigionamento energetico. Così come si ha l’obiettivo di presentare un piano di emergenza comune da mettere in atto per rispondere ad eventuali emergenze che dovessero confezionarsi nel futuro prossimo e prima che le nuove diventino operative a 100%. Da tempo c’è, infatti, il timore che la Russia possa interrompere le forniture.

L’auspicio è che, in attesa di mettere in atto tutti i piani alternativi nei tempi che sono necessari per cambiamenti così importanti, ciò non avvenga. Su questo fronte le prossime settimane rappresentano probabilmente un passaggio decisivo in relazione alla necessità di incrementare i depositi.

Resta la questione legata ai costi e a cui fa riferimento Putin, ma che dovrà essere valutata nel tempo. Di certo la volontà del leader del Cremlino è quella di sottolineare il fatto che la politica sanzionatoria nei confronti della Russia sia una sorta di effetto boomerang per l’Europa quantomeno a livello economico. Un concetto già più volte ribadito. Oltre ai costi, però, nella visione occidentale c’è però anche la necessità di tutelare la sicurezza internazionale.