Dietro i finti autovelox c’è una società fantasma: dove vanno i soldi dei Comuni?

Chi si nasconde dietro i finti autovelox? Dove vanno a finire i soldi dei Comuni? Il servizio de Le Iene del 19 marzo.

La scorsa settimana abbiamo parlato dei «Velo ok», quei birilli arancioni che stanno invadendo le nostre strade e che non sono altro che finti autovelox, tra l’altro irregolari perché non previsti dal Codice della Strada, per cui i Comuni arrivano a spendere fino a 3.000 euro l’uno, inutilmente, dal momento che sono vuoti all’interno.

Nella puntata del 19 marzo Le Iene sono tornate sulla questione per rispondere ad una domanda che molti cittadini sicuramente si sono posti tenendo conto delle premesse che abbiamo fatto: chi c’e dietro ai finti autovelox?

Nel nuovo servizio di Mauro Casciari si scopre che la società che propone l’installazione di questi finti autovelox si chiama «Noisicuri Project s.r.l.», azienda che non ha sede e ha un sito vuoto intestato a un tale Paolo Goglio, proprio colui che ha proposto i 30 «Velo ok» a Orte al sindaco Dino Primieri.

Non essendoci alcuna traccia della «Noisicuri Project s.r.l.», né del signor Goglio, si cerca di capire chi ci sia dietro i finti autovelox tramite la «SIPA srl», la società che produce i «Velo Ok», ma alla sua sede risponde...un laboratorio odontoiatrico!

Anche trovare la «SIPA srl» si rivela un’avventura: la società sembra nomade, si sposta in lungo e in largo e trovare una sede fisica sembra impossibile. Si cerca allora un titolare e spuntano due società fiduciarie, che celano l’identità dei veri proprietari e che devono garantire «la riservatezza di grandi patrimoni», ovvero i soldi dei Comuni, che in realtà sono quelli che i contribuenti pagano con le tasse.

Le società fiduciarie amministrano i beni per conto terzi e si impegnano a mantenere la segretezza sul fiduciante. Ma è giusto nascondere dietro questo segreto fiduciario la destinazione dei soldi dei cittadini?

E’ evidente che capire la destinazione di questi soldi ha un’importanza fondamentale, dal momento che dietro queste «società fantasma» potrebbero nascondersi anche attività criminali.

Interpellato da Le Iene il ministro Lupi promette una circolare per esortare i Comuni a non sprecare i soldi dei cittadini con strumenti che lo stesso Ministero non ritiene adatti.

Sul sito di Maurizio Lupi in un post del 19 marzo si legge che i finti autovelox non essendo "inquadrabili in alcuna delle categorie di dispositivo o di segnaletica previste dal vigente Codice della Strada”, "non sono suscettibili né di omologazione né di approvazione o autorizzazione” e costituiscono anche un pericolo visto che:

"La loro eventuale dislocazione a bordo strada dovrebbe considerare la possibilità che tali manufatti possano costituire ostacolo fisso, ancorché posti al di fuori della carreggiata”.

Ora al di là della questione dell’irregolarità, alla domanda iniziale non si è trovata risposta: dove vanno a finire i nostri soldi? Dal momento che le risorse in ballo sono davvero ingenti, visto che le nostra strade sono affollate di finti autovelox, perché non intervengono le autorità competenti a spiegare ai cittadini cosa succede? La questione non può concludersi così, solo con la promessa di un ministro.

Guarda il servizio completo delle Iene del 12 marzo 2014.