Covid e contagi in aumento, Speranza: «Sfida ora è puntare su responsabilità dei singoli»

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto il punto della situazione in un’intervista rilasciata a Repubblica, sottolineando che al momento non sono previste revisioni delle misure

L’aumento dei contagi da Covid in Italia era atteso sulla base di quello che stava accadendo in altri paesi. Al momento, però, si affianca ad una limitata crescita dei ricoveri in ospedale. Questo è il punto della situazione emerso da dichiarazioni che il ministro della Salute Roberto Speranza ha rilasciato in un’intervista a Repubblica del 25 giugno. «Questo – ha evidenziato in relazione alle ospedalizzazioni – è un aspetto molto importante che monitoreremo ancora».

Restrizioni anti-Covid, Speranza: «Non sono all’ordine del giorno revisioni»

La crescita dei numeri è arrivata a pochi giorni dal momento in cui sono state messe da parte molte restrizioni. La tendenza di crescita delle positività riscontrate ogni giorno dal bollettino per il momento non dovrebbe aprire la strada a dei passi indietro. «Non sono – ha detto il ministro – all’ordine del giorno revisioni delle misure».

Mascherine, le raccomandazioni valgono e sono importanti

Anche senza restrizioni restano, però, molto importanti le condotte dei singoli cittadini e il seguire alcune raccomandazioni. «La sfida ora – ha evidenziato Speranza – è puntare sulla responsabilità dei singoli. Le mascherine, ad esempio, in certi casi continuano ad essere raccomandate. Restano uno strumento molto utile e il superamento dell’obbligo non significa che sia venuta meno la loro importanza. Vanno usate in tutte le occasioni a rischio».

Una raccomandazione che, come lo stesso ministro ha sottolineato, risulta ancor più importante in questa fase in cui si assiste ad una crescita della circolazione virale.

Speranza: «Chi è contagiato deve stare a casa»

Non ci sarà lo stop all’isolamento dei positivi, come qualcuno vorrebbe. «No. In questo momento - ha detto il ministro - una cosa del genere non è in discussione. Chi è contagiato deve stare a casa. Oggi in isolamento ci sono 650.000 persone, non è immaginabile che se ne vadano in giro». E seppur la malattia non sia più grave come un tempo, resta la necessità di tutelare i più fragili.

Richiamo autunnale, si attendono le decisioni

Se oggi il Covid fa meno paura, soprattutto nello sviluppo della patologia, è anche grazie ai vaccini. Ciò che Speranza ha definito «game changer». E si va verso l’autunno in cui dovrebbe essere previsto un richiamo. Per chi? «Sicuramente – ha dichiarato il ministro - ci sarà un ampliamento delle fasce anagrafiche coinvolte, sempre a partire dai fragili». In sostanza la decisione riguarderà la soglia limite, a partire dalla quale sarà raccomandata la vaccinazione.