Covid, che autunno sarà? Il punto di Walter Ricciardi

Il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, ha parlato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera

«Il virus è il più contagioso esistente sulla faccia della terra». Sono le parole con cui il professor Walter Ricciardi descrive l’attuale ondata di contagi Covid. Una fase «solo parzialmente» differente da quelle che fino ad ora hanno contraddistinto la pandemia. Anche, ad esempio, per il fatto che le ultime varianti colpiscono meno i polmoni, colpendo soprattutto quelle che gli esperti chiamano vie aeree superiori.

Covid: i rischi di reinfezione e Long Covid

Il docente di Igiene dell’Università Cattolica di Roma, nonché consigliere del ministro Speranza, ha spiegato la situazione al Corriere della Sera del 3 luglio. Ha sottolineato, però, come tra gli aspetti da sottolineare di questa ondata ci sia la possibilità di reinfettarsi. «Se - ha detto - ad esempio ci infettiamo tre volte non acquisiamo un’immunità duratura. Questa ripetitività predispone al Long Covid, patologia ormai ben definita».

Covid: cosa aspettarsi per l’autunno?

Secondo Ricciardi il picco potrebbe arrivare a «fine luglio». «Le premesse - ha evidenziato - non sono buone, a ottobre potremmo trovarci in una situazione di svantaggio». Vaccinazione, distanziamento e uso della mascherina restano gli strumenti più importanti per ostacolare la diffusione del virus. A domanda precisa se l’autunno possa essere in salita, Ricciardi ha risposto «Sì».

Lo ha fatto ricordando come l’80% degli over 80 non ha ricevuto la quarta dose. Si tratta, infatti, di una categoria per le quali è autorizzata e raccomandata la quarta dose. «A settembre - ha aggiunto - riaprono le scuole e riprenderà il circolo vizioso costituito dai bambini che tornano e infettano nonni e genitori. Un cerchio che si può interrompere vaccinando i piccoli e gli anziani, arieggiando le aule, usando le mascherine in autobus.»

Covid e vaccino, la situazione per il presente e l’autunno

Nelle ultime ore lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza ha ricordato il fatto che, anche dove non ci sono obblighi, le mascherine restano «fondamentali» e raccomandate. Una puntualizzazione che si aggiunge alla raccomandazione al secondo richiamo per quanti oggi possono farlo.

«I più fragili - ha ricordato - possono avere un secondo richiamo subito. Le persone che hanno più di 80 anni, le persone che vivono nell’Rsa, quelli tra i 60 ed i 79 anni che hanno particolari fragilità possono proteggersi di più. Il secondo richiamo funziona, abbiamo numeri che ci segnalano come le persone sono molto più protette se fanno un secondo richiamo».

La prospettiva di una nuova somministrazione, quantomeno nei prossimi mesi, potrebbe andare a toccare altre fasce anagrafiche. «In autunno - ha dichiarato il ministro - costruiremo una campagna di vaccinazione più larga che parlerà a fasce generali anche più ampie».