Covid, Locatelli: «Ci stiamo avviando ad una situazione marcatamente favorevole»

Il professor Franco Locatelli, coordinatore del Cts, è intevenuto ai microfoni di SkyTg24 facendo un po’ il punto della situazione

«Ci stiamo certamente avviando a una situazione marcatamente favorevole». Sono le parole che, con tanto di avverbi rafforzativi, ha usato il professor Franco Locatelli per descrivere la situazione Covid in Italia ed i suoi sviluppi nel breve-medio termine. Un punto di vista significativo se si considera che, oltre ad essere quello di uno scienziato di fama internazionale, è anche quello del coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico.

Situazione Covid in Italia, sono i numeri ad indicare la direzione verso cui si va

«Tutti i numeri - ha proseguito Locatelli - ci indicano che questa è la direzione: quelli del nuovi casi, degli ammessi nelle terapie intensive piuttosto che in generale in ospedale». Chiaro il riferimento agli stessi numeri che quotidianamente nel bollettino raccontano di come la situazione, con particolare riferimento alla pressione sui sistemi sanitari, abbia assunto un trend di miglioramento.

«Di fatto - ha proseguito - questa è un po’ la direttrice che è stata anche tracciata ieri, nel suo commento, dal Presidente del Consiglio prima e poi dai due Ministri, il ministro della Salute, l’onorevole Speranza e il Ministro dell’Istruzione, il professor Bianchi».

Che la situazione sia in miglioramento lo si evince anche dal nuovo decreto che prevede disposizioni che sono il frutto dell’aver preso atto di come le cose procedano nel verso che tutti auspicavano. «Anche tutte quelle che sono le decisioni prese - ha incalzato Locatelli - vanno esattamente nella direzione di continuare a mantenere aperto il Paese».

Quarta dose, Locatelli: «Affrontare problematica in maniera laica»

Con la consapevolezza di quanto la vaccinazione abbia giocato un ruolo determinante negli ultimi mesi, resta pendente l’interrogativo sulla possibilità che possa servire una nuova somministrazione.

«Abbiamo da affrontare - ha spiegato Locatelli - la problematica della quarta dose in maniera che definire molto laica, non dandola assolutamente per scontata ma non escludendone poi la possibilità di somministrazione. Traiamo tutte le evidenze da quelli che sono i dati che emergono e da lì costruiamo tutte le scelte».

Quarta dose, possibili anche scelte «differenziate» per i più fragili

Non è detto che le evidenze scientifiche suggeriscano un’azione collettiva, ma anche si possa optare per una strategia finalizzata a tutelare solo i soggetti che potrebbero avere bisogno della quarta dose.

«Quello che è importante sottolineare - ha proseguito il coordinatore del Cts - è che potremo anche eventualmente avere delle scelte differenziate in funzione di quello è che lo stato di competenza immunologica di un soggetto. Cioè a dire i soggetti che abbiano compromissioni per ragioni genetiche piuttosto che, ed è molto più frequente, per cause dovute a trattamenti medici, patologie che inducono stati di immunodepressione, potranno eventualmente esser considerati non solo prioritariamente ma come categorie eventualmente da considerare per la quarta dose». Saranno, dunque, ancora una volta le evidenze scientifiche ad indicare la strada che dovrà essere presa.