Covid, Galli su quarta dose: «Per chi risponde a vaccino potrebbe essere futile più che pericolosa»

Il professor Massimo Galli ha parlato dell’ipotesi di eventuale quarta dose

Si dovrà fare una quarta dose del vaccino contro il Covid? Sottoporsi ad una nuova somministrazione sarebbe utile? O c’è qualche tipo di controindicazione? Sono interrogativi che, in questa fase, i comuni cittadini si pongono. Sul tema si è espresso il professor Massimo Galli. L’infettivologo, ospite de L’aria che tira su La7, ha chiarito quello che è il suo punto di vista.

Quarta dose vaccino Covid, le parole di Galli

«Per le persone che rispondono al vaccino - ha dichiarato - potrebbe essere futile più che pericolosa». «Soprattutto - ha aggiunto - perché non so quanto aggiungerebbe alla protezione nei confronti della malattia grave e non so quanto aggiungerebbe nei confronti della protezione dell’infezione da Omicron che comunque elude piuttosto brillantemente la risposta immunitaria evocata dal vaccino. Non avremo molte meno infezioni».

Galli, in questo caso, fa riferimento al fatto che anche con tre dosi i vaccinati stanno avendo protezione verso lo sviluppo di una malattia grave e i dati lo confermano, ma non dalla positività. È, inoltre, ormai chiara la differenza tra contagiarsi e avere una sintomatologia grave.

Quarta dose per alcune categorie?

Diversa, però, sarebbe la situazione andando a considerare categorie che potrebbero aver avuto una risposta immunitaria meno importante. «Abbiamo ormai visto - ha spiegato l’infettivologo - che le persone più anziane, non tutte ma una parte, e le persone con una serie di problemi di malattie intercorrenti e fragilità rispondono poco e male alle prime dosi. In queste, come in molti stiamo pensando, potrebbe essere utile, misurando anche un po’ però la risposta, andare a valutare una quarta dose». «Questo - ha evidenziato - fino a che non avremo un vaccino più idoneo a fronteggiare il presente».

Quarta dose, c’è anche la possibilità di un vaccino aggiornato e polivalente per l’autunno

Intervenendo nel corso della trasmissione DiMartedì, in onda su La 7, il professor Walter Ricciardi ha sottolineato come si stia lavorando ad un preparato che, auspicabilmente per l’autunno, possa essere idoneo a contrastare tutte le varianti emerse fino al momento.

«Avremo - ha spiegato in relazione ai trial in vista - i risultati tra qualche mese e per l’autunno, speriamo, potremmo avere un vaccino più polivalente che copre contro tutte le varianti. La speranza è che, come nel caso dell’influenza, ci sia un vaccino che protegge contro tre-quattro ceppi contemporaneamente». Non resta, dunque, che attendere per capire quali saranno gli orientamenti della scienza in relazione ad eventuali sviluppi futuri.