Covid, Cts verso lo scioglimento? Perché se ne parla

Il dottor Fabio Ciciliano, membro del Cts, ha spiegato la situazione in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera

Il Comitato Tecnico Scientifico potrebbe essere arrivato alla fine del suo compito. La struttura, di cui molto si è sentito parlare durante l’emergenza determinata dalla pandemia Covid sembrerebbe vedere il capolinea della propria attività sulla base di quelle che potrebbero essere le decisioni legate al modo di gestire la situazione Covid in Italia, ormai in miglioramento. A confermarlo è stato il dottor Fabio Ciciliano, uno dei membri del Cts, nell’ambito di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera del 3 febbraio.

Cts verso lo scioglimento, le parole di Ciciliano

Il ruolo del Cts in questi mesi è stato quello di offrire indicazioni a chi ha dovuto, di volta in volta, prendere decisioni delicate in momenti cruciali del periodo pandemico: la politica ed il governo in particolare. «È comunque - ha evidenziato Ciciliano - una struttura d’emergenza, nata con e per la pandemia. Con la fine dell’emergenza è destinata a sciogliersi. Lo prevede la legge».

«Verso le fasi finali di ogni emergenza - ha proseguito l’esponente del Cts - si passa al cosiddetto hand over. Le prerogative dell’organismo costituito per la gestione dell’emergenza vengono ricondotte nell’alveo delle gestione ordinaria, ad esempio ai ministeri competenti. A quel punto non ci sarà più bisogno di noi tecnici chiamati in condizioni straordinarie».

Comitato Tecnico Scientifico operativo dal febbraio del 2020

Il Comitato Tecnico Scientifico è stato istituito il 5 febbraio del 2020. Il 17 marzo è stato, invece, rinnovato con qualche nuova figura. Si tratta di una struttura creata in un contesto emergenziale con giorni che sono stati molto duri, soprattutto nelle fasi più difficili per il carico sulle strutture ospedaliere. «Le sensazioni - ha rivelato Ciciliano - si sono alternate. Dall’angoscia iniziale, quando il Paese era chiuso, all’ottimismo di oggi». Con il ricordo di quando le cose erano decisamente più complicate.

«Ti portavi dietro - ha rivelato Ciciliano - pensieri, specie quando si doveva cercare quello che non c’era. Ricordo l’ossigeno. Le aziende riuscivano a produrne quantitativi 27 volte superiori al normale, ma non si trovano le bombole. Mancavano le maschere per la ventilazione e qualcuno pensava di riadattare le maschere subacquee con un procedimento in stampa 3D».

Situazione Covid in Italia, sereno all’orizzonte

Con la situazione Covid in Italia che volge, auspicabilmente, verso fine emergenza, il Cts potrebbe dunque congedarsi. Anche perché sembra ormai chiaro come all’orizzonte si stia aprendo uno squarcio di sereno importante. «Finalmente» ha sottolineato Ciciliano, prima di aggiungere: «Le condizioni per guardare lontano ci sono tutte. Aspettiamo ancora qualche settimana per essere certi di poter saltare di gioia».

Serve, dunque, ancora un po’ di prudenza e poi si spera si possa mettersi alle spalle quantomeno lo stato d’emergenza con cui si è convissuto negli ultimi due anni.

Il comitato Tecnico Scientifico, ecco da chi è composto

Sul sito del Ministero della Salute è presente il seguente elenco dei componenti del Cts:

  • prof. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità del Ministero della salute, con funzioni di coordinatore del comitato
  • prof. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, con funzioni di portavoce del comitato
  • dott. Sergio Fiorentino, avvocato dello Stato, Capo del Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di segretario verbalizzante
  • prof. Sergio Abrignani, rappresentante indicato dalla Conferenza delle regioni e province autonome
  • dott.ssa Cinzia Caporale, presidente del Comitato etico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive «Lazzaro Spallanzani»
  • dott. Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia di Stato, esperto di medicina delle catastrofi in rappresentanza del Dipartimento della protezione civile
  • dott. Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive «Lazzaro Spallanzani»
  • dott. Giorgio Palù’, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, AIFA
  • prof. Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute
  • ing. Alberto Giovanni Gerli, esperto informatico analisi previsionali (dimissionario 18 marzo 2021)
  • prof. Donato Greco, esperto epidemiologico
  • prof.ssa Alessia Melegaro - direttore Covid Crisis Lab Università Bocconi