Covid, Bassetti: «Stringere su green pass per tenere non vaccinati fuori da luoghi di divertimento»

Il primario del reparto di Malattie Infettive del San Martino di Genova ha parlato in un’intervista rilasciata a La Stampa

«Io sarei per l’obbligo vaccinale e per stringere sul Green Pass per tenere i non vaccinati fuori dai luoghi di divertimento». È quanto ha dichiarato in un’intervista rilasciata a La Stampa del 2 novembre il professor Matteo Bassetti ipotizzando una possibile stretta sulla certificazione verde e vincolando l’immunizzazione per alcuni contesti. Si tratta di un passaggio di un’intervista in cui il direttore delle Malattie Infettive del San Martino di Genova ha fatto il punto della situazione relativo al Covid in Italia.

Contagi in risalita, ma attenzione alle differenze con un anno fa

Il quadro oggi parla di contagi che appaiono in risalita, seppur l’azione dei vaccini si stia rivelando decisiva nella capacità di contenere gli effetti della malattia con ospedali che continuano a restare al di sotto del livello di guardia.

«Con il freddo - ha spiegato Matteo Bassetti - è normale. L’anno scorso eravamo a 30 mila casi con una percentuale di positivi sui tamponi fatti del 16,3 per cento, ora siamo a 5 mila casi e 1,3. I vaccini hanno cambiato tutto e a contagiarsi ora sono solo i non vaccinati. Non è il mio malaugurio, ma una certezza: la variante Delta li contagerà tutti»

Bassetti sui non vaccinati: «Loro libertà cozza con quella di tutti e con il sistema sanitario»

Rispetto al fatto chi ha scelto di non immunizzarsi lamenterebbe una compressione dei loro diritti Bassetti ha dichiarato «la loro libertà - si legge nel virgolettato - cozza con quella di tutti e con il sistema sanitario». Un pensiero chiarito attraverso un esempio concreto. «Se - ha spiegato - i non vaccinati fossero 30 milioni anziché 7 avremmo la stessa situazione dell’anno scorso, con gli ospedali pieni e le chiusure».

Oggi l’Italia non è interessata dalla restrizioni di un anno fa. È tutto aperto, sebbene in molte circostanze il Green Pass sia considerato un requisito essenziale. L’83% della popolazione italiana al 2 novembre ha già completato il ciclo vaccinale, l’86% ha ricevuto almeno una dose. Si spera si possa arrivare presto a quel 90% che da molti esperti viene indicata come una soglia significativa dal punto di vista epidemiologico.

Resta, però, chi non ha voluto immunizzarsi e oggi per avere la certificazione verde deve sottoporsi a tampone con regolarità. Una soluzione che, secondo Bassetti, ha fatto diventare l’Italia un «tamponificio». Secondo l’infettivologo, stando a quanto si legge nel virgolettato riportato da La Stampa, sarebbe questo il momento di dare una stretta al Green Pass, «togliendo la possibilità dei tamponi per accedere a ristoranti, bar, teatri, cinema e stadi».

«Lo stesso - ha aggiunto - si potrebbe fare per i luoghi di lavoro, ma limitando il certificato ai mestieri a contatto col pubblico per cui metterei l’obbligo vaccinale».