Bollo auto quando si vende o si perde il possesso del veicolo: ecco le regole

Quando non va pagato il bollo e a chi tocca pagarlo in caso di vendita e perdita del possesso del veicolo?

Il bollo auto è la tassa o tributo che tutti i proprietari di un’autovettura sono tenuti a pagare annualmente alla loro Regione di residenza. Il bollo ha scadenza annuale ed è dovuto entro la fine del mese successivo a quello di scadenza. La tassa è dovuta sempre, anche quando il veicolo è fermo in una area accessibile al pubblico.

Il fattore determinante è il possesso o proprietà del veicolo. Solo quando un veicolo non è più in possesso del legittimo proprietario il bollo non va pagato. Ma quando si verifica la perdita di possesso? Ecco tutti i casi potenziali.

Perdita di possesso auto e bollo, come funziona?

Quando si verifica la perdita di possesso dell’autovettura, il proprietario può non pagare più il bollo auto in quanto il veicolo è oramai indisponibile. Quando si parla di perdita di possesso ci si riferisce alla procedura che arriva alla annotazione al Pra (Pubblico Registro Automobilistico).

Annotazione di indisponibilità del veicolo da cui scaturisce l’esonero dal pagamento del bollo auto.

Per perdita di possesso non si intende la perdita di proprietà dell’auto che resta appannaggio del soggetto che richiede l’annotazione al Pra. La perdita di possesso è uno strumento semplice e rapido, perché lo si utilizza presentandosi al Pra, all’Aci o alle Agenzie di Pratiche automobilistiche chiedendo di dare luogo alla prevista procedura, compilando l’apposito modulo.

L’esempio più calzante per indicare quando viene utilizzata la pratica di perdita di possesso è quella successiva al furto o al sequestro del veicolo. In questo caso basterà compilare il modulo prima citato, che è una auto dichiarazione vera e propria, per diventare esentati dal pagamento del bollo.

Ma sono molte le fattispecie di situazioni che possono portare un proprietario di veicoli a chiedere la perdita di possesso. Oltre ai già citati furto e sequestro del veicolo, abbiamo anche l’appropriazione indebita, la truffa, lo smarrimento, la confisca, il fallimento, la rinuncia all’eredità o le calamità naturali.

L’obbligo di pagamento del bollo cessa dal periodo successivo alla data in cui di fa annotare la perdita di possesso al Pra.

Bollo auto e compravendita di veicoli, chi lo paga?

Quando si acquista una auto nuova nei mesi di dicembre, aprile e agosto, il pagamento del bollo è intero e dura un anno. La scadenza dei bolli degli anni successivi sarà quella classica, cioè entro il mese successivo a quello di scadenza.

Se invece l’acquisto ricade in altri mesi dell’anno, l’importo del primo bollo andrà frazionato e coprirà i mesi che mancano alla più vicina scadenza prevista dei mesi di dicembre, aprile e agosto. Per esempio, comprare l’auto a gennaio, in materia primo bollo auto farà pagare il bollo al compratore, per gennaio, febbraio, marzo e aprile.

Quando si acquista una auto usata invece, se ha il bollo in corso di validità, bisogna verificarne la scadenza, perché dopo il canonico passaggio, tale bollo deve essere pagato dal nuovo acquirente alla scadenza dello stesso. Se invece il bollo dell’auto usata acquistata è scaduto, questo è dovuto dal soggetto che ne risulta intestatario al Pra l’ultimo giorno del mese utile al pagamento.

Acquistare una auto a dicembre: con bollo in scadenza lo stesso mese, se il vecchio proprietario non lo ha ancora pagato, dovrà pagarlo quello nuovo che risulterà il 31 gennaio proprietario del veicolo al Pra. Per i bolli non pagati comunque il nuovo proprietario risponde solo per quelli relativi alle annualità successive all’acquisto e non per le precedenti.