Anf, Assegni nucleo familiare: l’abitazione principale va inserita nei redditi da indicare?

La prima casa o abitazione principale va inserita nella domanda di Assegno per il nucleo familiare? Ecco la risposta.

Gli assegni per il nucleo familiare (conosciuti con l’acronimo di Anf) sono una prestazione economica che viene erogata dall’INPS. L’attribuzione degli assegni per il nucleo familiare è destinata ad alcune tipologie di lavoratori, ai pensionati, ai disoccupati indennizzati dalla Naspi e dalla Dis.Coll e a lavoratori beneficiari di prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente.

Per ricevere gli assegni per il nucleo familiare, i soggetti interessati devono rispettare tutta una serie di condizioni e lo stesso devono fare i familiari del richiedente. Sia il diritto che la misura della prestazione sono fattori influenzati dalla composizione del nucleo familiare, dalla tipologia di nucleo familiare e dal reddito complessivo della famiglia, cioè della somma dei redditi di tutti i componenti.

Assegni familiari e redditi, quali bisogna inserire?

In altri termini, la corresponsione degli Assegni per il nucleo familiare è in base ai redditi dell’intera famiglia e l’ammontare dell’assegno è inversamente proporzionale a questi reddito, cioè sale con l’abbassarsi del reddito familiare e si abbassa se sale il reddito. Ogni anno l’Inps pubblica le tabelle relative agli importi degli assegni spettanti per scaglio di reddito. Le tabelle Inps sono valide dal 30 giugno di un anno e fino al 1° luglio dell’anno successivo. Come dicevamo, il requisito principale per la corresponsione degli Anf è il reddito familiare. Infatti oltre una determinata soglia di reddito gli Anf non vengono corrisposti.

ll reddito da indicare è quello relativo all’anno precedente quello della domanda di assegno se la decorrenza dell’assegno è compresa tra luglio e dicembre. Se invece la decorrenza è compresa tra gennaio e giugno si dovrà indicare il reddito conseguito due anni prima.

I redditi del nucleo familiare da considerare sono innanzi tutto i redditi assoggettabili all’IRPEF al lordo di detrazioni e deduzioni fiscali ma al netto dei contributi previdenziali a carico del lavoratore.

Quindi, anche terreni e fabbricati ed anche la casa di abitazione del nucleo familiare. Poi ci sono tutti i redditi esenti da imposta o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o ad imposta sostitutiva, pertanto i redditi assoggettati al regime dei minimi, al regime forfettario, i redditi di pensioni sociali, assegni sociali, pensioni corrisposte agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordomuti, gli interessi dei conti correnti bancari e postali, dei CCT e dei BOT. Poi ci sono i redditi soggetti a tassazione separata, quelli prodotti all’estero e quelli derivanti da prestazioni previdenziali e assistenziali come lo sono quelli degli ammortizzatori sociali.

Anf e casa di abitazione, cosa occorre sapere

Un caso delicato per quanto concerne il reddito da dichiarare è quello relativo all’abitazione principale, quella dove il nucleo familiare vive. Parliamo della prima casa e delle sue pertinenze. L’abitazione principale produce un reddito assoggettabile a Irpef e pertanto nella domanda di assegni per il nucleo familiare va inserita.

Il reddito della prima casa però, dal 2012, anno di entrata in vigore dell’Imu, non è più parte del reddito complessivo perché gode di una detrazione pari al valore della stessa. In base alle indicazioni dell’Istituto Previdenziale quindi, anche la casa di abitazione va inserita ed al lordo della detrazione fiscale, nonostante non concorra alla formazione del reddito complessivo ai fini Irpef.