I suicidi più famosi nel mondo della musica: da Chester Bennington a Luigi Tenco

Il suicidio di Chester Bennington riapre una ferita. Il gesto del frontman dei Linkin Park si unisce a quello di molti altri nel mondo della musica: ecco i più significativi.

La morte di Chester Bennington, voce e leader dei Linkin Park, rimarrà nella storia della musica come il gesto disperato che già altri cantanti e musicisti hanno compiuto prima di lui.
Solo tre mesi fa, il cantante dei Soundgarden Chris Cornell, si era tolto la vita inaspettatamente.

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I due cantanti, che non solo condividevano la passione per la musica ma anche una forte amicizia, sono un infelice seguito ad una carrellata di suicidi che da anni sconvolge il mondo della musica.
Chi prima di loro?

I suicidi più famosi nel mondo della musica

per saper se domani / si vive o si muore / e un bel giorno dire basta e andare via

  • Il 27 gennaio del 1967, a 29 anni, Luigi Tenco si suicida in un albergo di Sanremo.
    Per i più scaramantici, nel 1967 il Festival di Sanremo era arrivato alla sua diciassettesima edizione, e Luigi Tenco, prodigioso cantautore italiano, vi partecipava.
    La sua morte, pare sia legata alla sconfitta morale che ebbe classificandosi al dodicesimo posto con la famosissima canzona Ciao amore ciao, e ottenendo quindi l’eliminazione dal Festival.
    La delusione che ne nacque venne vista come preludio alla sua morte: Luigi Tenco si sparerà un colpo in testa, e come spiegazione del suo gesto un foglio vicino a lui.

I’ve been waiting for a guide to come and take me by the hand
Could these sensations make me feel the pleasures of a normal man?

  • Ian Curtis, cantante britannico nonché fondatore del gruppo Joy Division, si uccise a soli 23 anni il 18 maggio 1980. Le tematiche toccate dal gruppo post punk lasciavano presagire una forte sensibilità tramutata in musica ad opera soprattutto del loro paroliere Curtis.
    Il cantante però soffriva di una forma di epilessia fotosensibile che ben presto lo trascinò in una forte depressione, tanto da togliersi la vita impiccandosi.

I don’t have the passion anymore, and so remember, it’s better to burn out than to fade away.

  • Sono le ultime parole di Kurt Cobain nella lettera lasciata il 5 aprile 1994, data del suo suicidio.
    Così come la vita personale la carriera musicale di Kurt Cobain ha avuto alti e bassi: sebbene il forte successo raggiunto con i Nirvana, Kurt era legato ad un abuso di droga che lo mandò più volte in depressione. L’uso di eroina complicò ben presto la sua vita, sia sentimentale che lavorativa, e dopo esser sparito dai riflettori per qualche giorno si tolse la vita con un fucile nel suo garage privato. La morte di Cobain viene spesso citata quando si parla del Club 27, ovvero tutti quegli artisti morti prematuramente all’età di 27 anni.

Times are gone
For honest men
And sometimes,
Far too long
For snakes.

  • Lo scorso 18 maggio Chris Cornell si è tolto la vita impiccandosi in una camera d’albergo a Detroit, dove aveva appena tenuto un concerto con I Soundgarden. È stato infatti uno dei fondatori della rock band e in seguito ha formato gli Audioslave insieme ad alcuni componenti dei Rage Against the Machine.
    I media hanno commentato il suicidio di Cornell come gesto inaspettato, sebbene il passato del cantante sia stato piuttosto difficile a causa di una depressione che colpì anche lui fin da giovane.
    Chris Cornell non ha lasciato nessun foglio o saluto di addio, ma per chi lo ha visto gli ultimi giorni, qualcosa di diverso in lui sembrava esserci.

Sometimes solutions aren’t so simple
Sometimes goodbye’s the only way

  • È recente la scomparsa di Chester Bennington, frontman dei Linkin Park. Bennington fu inserito al 46esimo posto nella classifica dei 100 migliori cantanti metal di tutti i tempi stilati. Ma quando si è soliti dire che i soldi non sempre fanno la felicità, per quanto generale sia la frase, i nomi di questi talenti precocemente scomparsi per loro volontà ci dimostra che forse è così.
    Sebbene infatti l’indiscusso successo ottenuto con il percorso nei Linkin Park, da poco in tour, Chester Bennington affrontava un periodo difficile, che andava avanti da anni dovuto all’abuso di droghe ed alcool.
    Si uccide impiccandosi, anche lui, il 20 luglio 2017, data forse non casuale, in quanto Chris Cornell avrebbe compiuto 53 anni.