Prima della Scala di Milano 2017: ospiti e proteste

L’annuale Prima della Scala di Milano 2017 ha portato non poche novità: la rappresentazione della Francia rivoluzionaria con l’ «Andrea Chenier», ospiti politici e del mondo dello spettacolo. Non mancano, anche quest’anno, proteste fuori dal teatro

Puntuale, come ogni anno, il 7 dicembre alle ore 18:00 si è tenuta la Prima della Scala di Milano 2017: ad aprire la stagione è stata la rappresentazione dell’ “Andrea Chenier”, di Umberto Giordano per la regia di Mario Martone e con le voci di Yusif Eyazov (nella parte di Andrea Chénier) e Anna Netrebko (Maddalena de Coigny), con la direzione del Maestro Chailly. Storia ambientata nella Francia rivoluzionaria del 1789, tocca temi sociali come la rivendicazione degli umili fino ad arrivare ad un contrasto/unione tra amore e morte.

L’opera ha incassato ben 2.427.840 euro.

Prima della Scala di Milano 2017: gli ospiti istituzionali

Mancano le alte cariche dello stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, erano presenti li ministro per la coesione territoriale Claudio De Vincenti e il ministro della cultura Dario Franceschini che afferma: “Tutto il mondo guarda a Milano e alla Scala”.

Ci sono anche il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, il questore Marcello Cardona, l’ex ministro Corrado Passera, l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, l’ex presidente del consiglio Mario Monti.

È la prima volta alla Scala del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, entrata dal retro per evitare fotografi e giornalisti, con cui scherza e ironizza sulla sua entrata solo a fine spettacolo: “Se uno fa il tappeto il rosso, mi dite: ah, il ministro fa l’attrice. Se non si fa il tappeto rosso, vi ponete lo stesso la domanda. Quindi, decidete voi: la prossima volta cosa faccio?”.

Il sottosegretario commenta così l’evento:

Questa serata è stata un grande successo per Milano e per tutta l’Italia. E gli applausi scroscianti alla fine lo hanno dimostrato. A questo si aggiunge che l’autofinanziamento del Teatro dimostra che è un’eccellenza che non sa rinunciare nè alla qualità nè alla varietà dell’offerta per guardare il lato commerciale, all’insegna di un repertorio ampio. La Scala è un patrimonio per tutto il Paese e non possiamo che esserne orgogliosi.

Sulla generale assenza della politica si esprimono Beppe SalaCapitiamo in un periodo che dal punto di vista politico è delicato. Ho sentito tutti, si sono scusati, ma va bene così è una festa milanese” e sovrintendente alla Scala, Alexander PereiraQuesta sera non ci sono tanti rappresentati ufficiali di questo Paese - ha detto - ma alla fine noi facciamo l’opera per gli amanti della musica”.

Decisamente un tono più polemico è quello assunto da Roberto Maroni: “Roma ci snobba? Va bene così, viva Milano”.

Prima della Scala di Milano 2017: ospiti dal cinema, dallo spettacolo e dalla moda

Numerosi sono gli ospiti rappresentanti il cinema come Margherita Buy e Matilde Gioly, dello spettacolo come Natasha Stefanenko, Carla Fracci e Roberto Bolle. Dal mondo della moda Lella Curiel e Lavinia Biagiotti, la quale non rimpiange l’assenza della politica bensì rivendica la presenza della moda: “La moda italiana c’è ed è il petrolio del nostro Paese, e mi sento di parlare per il settore, che ha sempre molto sostenuto la Scala e continua a farlo”.

Il rosso è il colore della serata: a partire dai costumi dei due protagonisti agli outfit scelti da margherita Buy, Natasha Stefanenko e Chiara Bazoli (compagna di Beppe Sala).

La protesta dei centri sociali

Non sono mancate neanche le proteste fuori dalle mura teatrali. Davanti il Palazzo Marino, infatti, si è consumata la pacifica protesta dei centri sociali: “Vogliamo contrapporre alla città che mette in mostra la parte ricca e opulenta della società, i bisogni che le persone con il mutuo soccorso riescono a soddisfare dal basso con iniziative a costo zero”, afferma uno dei manifestanti.