Perché in Italia si circola a destra? Ecco svelato il misterioso e arcano motivo

Vi siete mai chiesti perché in Italia i trasporti nelle strade circolano a destra mentre in altri paesi come l’Inghilterra invece le automobili viaggiano a sinistra? Ebbene ecco la spiegazione.

Tutti ce lo siamo chiesti almeno una volta nella vita: perché in Italia i mezzi di trasporto viaggiano sul lato destro della strada, mentre in altre zone del mondo le auto e le moto si muovono lungo il lato sinistro?

La differenza per gli automobilisti e anche i pedoni nel vivere il Codice della Strada «al contrario» spesso crea molta confusione quando per esempio si viaggia in giro per il Mondo.

Non serve andare lontano per vedere che alcuni paesi come l’Inghilterra diversamente dall’Italia utilizzano le strade e i mezzi di trasporto esattamente all’opposto di come noi italiani facciamo.

Le abitudini che ci fanno circolare sulle strade, sia come pedoni e sia come automobilisti, mantenendo la destra hanno una radice storica e culturale molto profonda.

Eppure molti non sanno che in Italia c’è stato un periodo in cui la sicurezza stradale e la direzione di marcia di veicoli era tutto tranne che stabilita. Alla fine però le istituzioni della Penisola decisero finalmente di porre fine alla confusione e di imporre un obbligo di circolazione dei mezzi su un’unica “mano” della strada.

La circolazione stradale in Italia: ecco perché si tiene la destra

La guida a sinistra, che per molti non è altro che un’eccentrica e distorta abitudine britannica, in realtà è una tradizione che è stata adottata anche nell’Italia unita.

Se adesso infatti gli automobilisti italiani circolano a destra c’è un motivo: perché una volta guidavano a sinistra, anzi a volte a sinistra e a volte a destra. Sembra incredibile ma fino a cent’anni in Italia c’erano paesi e città che indicavano con la segnaletica stradale l’obbligo di circolazione a destra o a sinistra per tutti i conducenti.

Era il lontano 28 luglio 1901 quando il Regio decreto n. 416 confermò il diritto di ogni provincia di stabilire e redigere il proprio codice stradale per imporre e abrogare i limiti di velocità e scegliere anche la direzione di marcia da tenere per tutti i veicoli a motore.

Gli automobilisti quindi si trovavano spesso a circolare prima a destra e poi a sinistra e viceversa, a seconda delle cittadine che incrociavano durante il loro viaggio in macchina.

Anche per brevi tragitti o viaggi, i conducenti ormai avevano fatto l’abitudine a passare da un lato della carreggiata all’altro anche per brevi viaggi. Ovviamente erano altri tempi, periodi in cui nessuno protestava perché il traffico era molto modesto e le automobili si facevano largo in strada con clacson e trombette.

Nel 1901 dunque chi partiva a Milano o a Roma o a Verona iniziava a circolare con la «mano sinistra», ma se doveva arrivare a Vicenza, a Ravenna o a Lecco finiva per concludere il viaggio con la «mano sinistra».

Insomma sicuramente la situazione di guida nel Paese non era chiarissima e i problemi non tardarono ad arrivare. Dopo la prima Guerra Mondiale precisamente il 31 dicembre del 1923 arrivò un nuovo Regio Decreto che sancì il progressivo passaggio alla guida solo a destra per tutta l’Italia.

Alla fine dunque tutti si arresero (Milano fu l’ultima città ad adeguarsi nell’estate del 1926) alla "mano destra" e alla circolazione stradale a cui anche nel 2017 siamo abituati.

Perché i veicoli tengono la destra?

Dal 1923 in Italia dunque si circola con la «mano destra» diversamente da paesi come Inghilterra, Australia, Giappone e alcune nazioni dell’Africa meridionale in cui si guida tenendo la sinistra con il volante posizionato a destra, che in realtà al contrario di quanto pensiamo non hanno mai cambiato il lato di guida.

La storia infatti ci insegna che è stato il 70% del mondo a passare dalla «mano sinistra» alla «mano destra» mentre una netta minoranza, circa il 30% degli automobilisti mondiali, ha deciso di non adeguarsi al cambiamento mondiale.

Ma perché dunque si è scelto di circolare proprio a destra? Tutto iniziò nel Medioevo quando i cavalieri circolavano sul lato sinistro della strada per avere la destra libera nel caso in cui dovessero sguainare la spada e attaccare eventuali mascalzoni e briganti.

Per la prima regolamentazione sulla circolazione stradale però bisogna aspettare al 1300 quando arrivò il primo regolamento scritto con papa Bonifacio VIII, che in occasione del Giubileo obbligò la gente a tenere la sinistra per regolarizzare il traffico dei pellegrini giunti a Roma.

Nel 1600 poi comparvero le prime carrozze, che come ormai d’abitudine continuarono a circolare a sinistra, obbligando i pedoni a camminare sul lato destro della strada.

Le ragioni storiche che portarono al passaggio della «mano destra» sulla strada però non è chiaro. Si dice che sia legato alla Rivoluzione francese del 1789 quando per volontà di Robespierre la guida cambiò sulla destra perché quello era il lato del popolo in opposizione anche alla norma imposta da Bonifacio VIII del tenere la sinistra.

L’usanza di circolare a destra però si diffuse in Europa grazie a Napoleone Bonaparte. Ma anche qui le motivazioni rasentano la leggenda: c’è chi dice che Napoleone impose la «mano a destra» per affermare la sua lotta anti-britannica e chi invece pensa che sia dovuto al fatto che Napoleone fosse mancino.