Pagare il caffè con carta è possibile, ma con una tassa aggiuntiva

Pagare il caffè con carta è possibile, nonostante questo alcuni venditori aggiungono una sovrattassa per i clienti che effettuano piccoli acquisti.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio, anche se questo va contro la legge. Dal 2017 è infatti in vigore un decreto che, per circoscrivere ed eliminare il problema dell’evasione fiscale, obbliga professionisti e commercianti ad avere e utilizzare il POS per qualsiasi operazione, anche la più piccola.

Secondo quanto dichiarato, quindi, in un bar sarebbe tranquillamente possibile pagare il caffè con carta di credito o bancomat. All’estero tutto questo è realtà già da tempo, ma in Italia vi è quasi la sensazione che la norma presentata sotto il governo Gentiloni non sia mai stata approvata. Alcuni commercianti, dovendo affrontare le spese di commissione per i pagamenti elettronici, continuano ad impedire ai clienti di effettuare piccoli acquisti se non in contanti.

Pagare il caffè con carta: la sovrattassa illegale dei bar di Pordenone

Mentre alcuni negozianti rifiutano totalmente i pagamenti elettronici per acquisti al di sotto di una determinata soglia di prezzo, altri decidono di rispettare parzialmente la legge a discapito del cliente. Secondo un’indagine campione in alcuni bar di Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia, è consentito pagare il caffè con carta o bancomat, ma bisogna pagare di più rispetto al normale. Questa sovrattassa ovviamente non sarebbe consentita, eppure appaiono in bella vista sui banconi dei negozi cartelloni che mettono al corrente i compratori del fatto.

Camminando per il centro di Pordenone si incontrano molti locali in cui, pagando piccoli importi con la carta di credito, si ha una variazione di prezzo a partire da poco più di un euro fino ad arrivare a 2 euro e 20 centesimi.
Per la stazione di Casarsa, gli abitanti si lamentano: «Un caffè? Se paga con i contanti è un euro, se invece sceglie le carte sono 40 centesimi in più».

La mancanza di un sistema sanzionatorio che funzioni grava sicuramente sulla situazione. C’è però da prendere in considerazione le commissioni salate che ogni commerciante si ritrova inevitabilmente a pagare sulle transazioni elettroniche, che pesano molto di più se l’importo “strisciato” dal cliente è basso. Ovviamente questo non coinvolge le grandi distribuzioni, dove il lauto guadagno copre le spese. Ecco quindi che pagare un caffè con carta di credito diventa un incubo per entrambe le parti, nonostante sia più semplice di cercare e contare le piccole monete o di dover dare il resto dopo aver ricevuto una banconota di grossa taglia.