Oggi chiusura dei nasoni a Roma: polemica contro Virginia Raggi

Scatta oggi la chiusura dei nasoni, le storiche fontanelle di Roma, su ordinanza dalla sindaca Virginia Raggi. Immediata la polemica della Croce Rossa Italiana

La chiusura dei nasoni a Roma parte già da oggi con 30 fontanelle: è questa la decisione presa al Campidoglio dalla sindaca Virginia Raggi per arginare l’allerta siccità nella capitale e nella regione Lazio. Da lunedì saranno chiusi altri 30 nasoni, e così via per tutto il mese di luglio.

La polemica della CRI

La Croce Rossa Italiana è tempestivamente intervenuta rivolgendosi alla sindaca Raggi definendo il provvedimento un

un rischio per le persone senza fissa dimora, soprattutto perché siamo in una stagione calda, quando c’è bisogno di bere molto, e le fontanelle sono spesso una preziosa fonte per dissetarsi oltre che per lavarsi.

Sebbene sia la stessa CRI a precisare che saranno predisposte delle misure straordinarie tramite l’aumento dell’acqua nelle uscite serali e notturne per coloro che vivono per strada, sarebbe meglio optare per un intervento alternativo a quello della chiusura dei nasoni.

La CRI, insieme ad altre associazioni, chiede che l’appello venga accolto dalla Raggi il prima possibile onde evitare malesseri dovuti al caldo nella capitale.

Altri pareri contrari alla chiusura dei nasoni

La Croce Rossa Italiana non è la sola a rifiutare l’iniziativa del Campidoglio nel chiudere 30 nasoni al giorno per tutto luglio.
Si è schierato anche Piergiorgio Benvenuti, il presidente nazionale dell’Associazione ambientalista Ecoitaliasolidale:

la chiusura delle tradizionali fontanelle, che dal 1872 l’allora primo cittadino della Capitale, Luigi Pianciani, volle nelle strade cittadine per dare l’acqua a tutti, incrementa l’inquinamento e ostacola la pratica sportiva

Il presidente dell’associazione fa leva non solo sul danno d’immagine che ne potrebbe scaturire, dovuto alla celebrità dei 2.172 nasoni, ma anche sul fatto che le storiche fontanelle siano fondamentali per la pulizia delle fognature e per l’innaffiamento.

Da un’attenta analisi emerge infatti che la più grande dispersione non dipende dalle fontanelle, calcolata all’1,1%, contro il 45% di spreco idrico causato dalla popolazione romana.
Secondo un rapporto di Ecosistema urbano di Legambiente ogni abitante della capitale consuma circa 165,2 litri di acqua al giorno e produce 593,7 chilogrammi di rifiuti indifferenziati all’anno.

Chi non se la passa tanto meglio è il Lago di Bracciano, il cui livello si abbassa pericolosamente e lo stesso presidente Benvenuti sta difendendo la causa del bacino lacuale Bracciano Martignano.

Anche Codacons si batte a favore dei nasoni, definendo la decisione come reato di interruzione di pubblico servizio. Il presidente Carlo Rienzi afferma che

la chiusura delle fontanelle costringerà turisti e cittadini ad acquistare l’acqua in bar ed esercizi commerciali, con danni economici evidenti e sicure speculazioni. I nasoni rappresentano solo l’1% dello spreco di acqua a Roma, contro il 50% delle falle nelle tubature.