Nuovo stadio Lazio, ecco il progetto presentato da Lotito

Nuovo stadio della Lazio: dopo il via libera del Comune all’impianto della Roma, anche Claudio Lotito bussa alla porta della Raggi. Ecco il progetto biancoceleste nel dettaglio.

Nuovo stadio della Lazio, ecco il progetto presentato anni fa dal presidente del club biancoceleste Claudio Lotito.

Lo Stadio delle Aquile, questo è il nome scelto dai tifosi attraverso un sondaggio, dovrebbe sorgere stando al progetto di Lotito sulla via Tiberina, nella zona a Nord della capitale non lontano da Formello, l’attuale quartier generale della Lazio.

Dopo il via libera dato dalla giunta Raggi al progetto cambiato del nuovo stadio della Roma, anche Claudio Lotito torna alla carica per il suo Stadio delle Aquile, che già anni fa fu bocciato dalla giunta Veltroni.

Nelle prossime settimane dovrebbero incontrarsi Lotito e la Raggi, anche se il Comune come buona parte dei tifosi biancocelesti sarebbero più propensi a un profondo restyling del Flaminio, da anni in stato di abbandono.

Lotito invece insiste per lo Stadio delle Aquile, vediamo allora in cosa consiste questo progetto tornato fortemente d’attualità negli ultimi giorni.

Le mosse di Lotito

Negli ultimi tempi, anche a seguito di diverse bufere che lo hanno coinvolto soprattutto per il suo ruolo all’interno della Figc, Claudio Lotito ha scelto la strategia del silenzio. Sono molto lontani i tempi quando il presidente della Lazio era diventato un prezzemolino della TV, tanto da prendere parte anche ad un film interpretando se stesso.

Dopo l’accordo tra la Roma e la giunta Raggi per il via libera al nuovo stadio dei giallorossi a Tor di Valle, Lotito ha rotto il suo silenzio chiedendo attraverso un comunicato che la Raggi ora prendesse in considerazione anche l’ipotesi di un nuovo stadio della Lazio.

La sindaca Raggi, che da sempre si è detta poco esperta di calcio e super partes anche se in famiglia tutti tifano Lazio, ha subito teso la mano al patron biancoceleste, con un incontro tra i due che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane.

Il faccia a faccia sarà l’occasione per Claudio Lotito di presentare alla sindaca il progetto del suo Stadio delle Aquile, che da anni praticamente era stato messo in soffitta ed ora magicamente è stato rispolverato visto il cambiamento della situazione.

Nuovo stadio della Lazio: il progetto

Per parlare del nuovo stadio della Lazio bisogna fare un bel salto indietro nel tempo. Il 20 giugno 2005 infatti Claudio Lotito, in una conferenza stampa in pompa magna, presentò a tutti il progetto di un nuovo impianto.

Lo Stadio delle Aquile, nome successivamente scelto dai tifosi, è stato ideato per sorgere al chilometro 6,2 della via Tiberina, nei terreni di proprietà della famiglia di Lotito nella zona Nord fuori dalla capitale.

Il progetto prevede uno stadio futuristico e all’avanguardia, per l’epoca, da 53.000 posti all’incirca come il nuovo stadio della Roma, anche se ora si parla di una riduzione ad una capienza che dovrebbe aggirarsi invece sui 40.000 posti.

Oltre ad altri tre campi da calcio per la prima squadra e per il settore giovanile, il progetto del nuovo stadio della Lazio prevede anche una autentica cittadella dello sport dove si potrebbero praticare tutti gli sport della polisportiva.

Ecco quindi che oltre agli impianti per il calcio, sorgerebbero anche un campo da baseball, uno per il rugby e un altro distinto per il football americano, un impianto per l’hockey su prato, sei campi da tennis, un campo con pista di atletica leggera, una zona per il tiro con l’arco. Inoltre, anche quattro piscine di cui tre olimpioniche scoperte da 50 metri, oltre ad un palazzetto sia per il basket che per il volley.

Oltre a 40 ettari dedicati ai parcheggi, nel progetto vi è anche una sostanziosa parte commerciale. Assieme agli uffici del club, al museo della Lazio e agli store ufficiali, dovrebbero sorgere anche ristoranti, un cinema, un centro commerciale di due piani e un albergo a quattro stelle. Intorno poi un parco da 25 ettari che potrebbe essere utilizzato in estate anche per dei concerti.

Un progetto quindi molto ambizioso e impegnativo, che nel 2005 venne stimato di un costo attorno ai 500 milioni, lievitati poi a 800 milioni. Ora la stima dovrebbe essere comunque ulteriormente aumentata.

Il sogno del patron Lotito però si infranse contro la giunta Veltroni, che bocciò il progetto visto le problematiche dell’area dove dovrebbe sorgere che sarebbe a forte rischio idrogeologico e legata anche a vincoli storici.

Ora Lotito lo ripropone, dopo aver rifiutato ogni altra possibile soluzione alternativa ai suoi terreni sulla via Tiberina.

Si allo Stadio delle Aquile, no al Flaminio

Claudio Lotito vuole fortemente costruire il nuovo stadio della Lazio, ma vuole farlo solo nella zona da lui indicata non prendendo in considerazione neanche minimamente tutte le altre alternative, anche molto concrete, che sono state proposte.

Subito dopo la bocciatura del progetto da parte dell’allora sindaco di Roma Walter Veltroni, il primo cittadino di Valmontone si disse pronto a mettere a disposizione della Lazio alcuni terreni nel proprio territorio.

Da Lotito però arrivò un secco no grazie, così come verso tutte le altre aree proposte tipo quella di Tor Vergata. Dopo anni, adesso la questione dello Stadio delle Aquile torna quindi ad essere d’attualità visto lo sbloccarsi dell’iter per l’impianto dei cugini giallorossi.

Il Comune avrebbe la soluzione pronta: darebbe alla Lazio lo storico stadio Flaminio, sito nel cuore della città in una posizione non lontana dall’Olimpico e da anni in stato di abbandono. Un’idea questa che verrebbe favorevoli anche gran parte dei tifosi, ma non Lotito.

Per il presidente della Lazio, se si optasse per la soluzione Flaminio verrebbe meno la sostenibilità economica del progetto. In parole povere, mancherebbero gli introiti della parte commerciale fondamentali
per aumentare i ricavi del club.

Se però anni fa per Veltroni non c’erano i presupposti per costruire sulla Tiberina il nuovo stadio, per avere ora il via libera il progetto andrà di molto modificato. Vedremo quindi quali saranno gli sviluppi di questa vicenda, con la speranza che sia decisamente meno carica di tensioni come quella appena archiviata dell’impianto della Roma.