Mafia capitale: cos’è il Mondo di mezzo e chi sono i protagonisti

Dopo la sentenza della Cassazione su Mafia Capitale, rivediamo cos’è il Mondo di Mezzo e chi sono i suoi protagonisti Buzzi e Carminati.

La sentenza della Cassazione su Mafia Capitale è arrivata: non «c’è mafia». E subito è montata la polemica su cos’è il Mondo di Mezzo.
I giudici hanno ribaltato la sentenza della Corte d’Appello in cui si sosteneva che a Roma ci fosse un’associazione di stampo mafioso e hanno riconosciuto solo un’associazione a delinquere semplice, finalizzata a ottenere illecitamente gli appalti. Una differenza non da poco, visto che l’associazione di stampo mafioso è disciplinata dall’articolo 416 con pene molto più severe come il regime carcerario del 41 bis.

Ma ripassiamo la storia e vediamo brevemente cos’è il Mondo di mezzo e chi sono i suoi protagonisti per capire meglio la questione.

Cos’è il Mondo di Mezzo

Il Mondo di Mezzo è l’inchiesta della Procura di Roma, guidata da Giuseppe Pignatone, che inizia nel 2014 e porta a 100 indagati e 37 arresti con l’accusa di far parte di un’organizzazione criminale che controlla appalti e finanziamenti pubblici.
Tra gli arrestati, ci sono Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, ritenuti i capi dell’organizzazione.

L’indagine prende il nome dalla teoria che in una delle più famose intercettazioni dei Ros dei Carabinieri, Massimo Carminati espone a Brugia, altro componente della banda:

Carminati: è la teoria del mondo di mezzo compà. ....ci stanno… come si dice… i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo. Brugia: embhè.. certo.. Carminati: e allora....e allora vuol dire che ci sta un mondo.. un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano

L’idea di Carminati prende spunto dalla Terra di Mezzo di Tolkien (autore ritenuto tra i riferimenti culturali dell’estrema destra negli anni ’70) e spiega che esistono due mondi: il «mondo di sopra», fatto di colletti bianchi, imprenditori e istituzioni e il «mondo di sotto», fatto di criminali. Questi due mondi quando vogliono compiere degli illeciti si incontrano in un terzo mondo: il «mondo di mezzo», per l’appunto.
Il ruolo dell’associazione, quindi, è quello di fungere da cerniera tra il mondo dell’ illegalità e quello della legalità.

Vediamo ora chi è Massimo Carminati, ritenuto la mente di Mafia Capitale assieme a Salvatore Buzzi, protagonisti di Mondo di mezzo

Chi sono i protagonisti del Mondo di mezzo: Massimo Carminati e Salvatore Buzzi

Massimo Carminati, milanese di nascita e romano d’azione, è stato esponete dei Nuclei Armati Rivoluzionari degli anni ’70 e della Banda della Magliana. Viene accusato e assolto dall’omicidio di Mino Pecorelli e accusato anche del furto al caveau della Banca di Roma a piazzale Clodio del 1999.
Pignatone lo considera il capo dell’associazione di stampo mafioso operante su Roma e sul Lazio e colui che «sovrintende e coordina tutte le attività» del clan. Viene condannato a 20 anni in primo grado poi a 14 anni e mezzo in Appello. Attualmente è detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Sassari.
Viene soprannominato «Er Cecato» o il «Guercio», a causa della perdita dell’occhio sinistro per lo sparo di un poliziotto nel 1981 al Valico del Gaggiolo.
A lui sono ispirati il «Nero» di Romanzo criminale di Giancarlo De Cataldo e il «Samurai» di Suburrà scritto da De Cataldo e Carlo Bonini.

Salvatore Buzzi, detto il «Ras delle cooperative», da giovane finisce in carcere per omicidio. Uccide il complice che lo aiuta a incassare gli assegni che lui stesso ruba alla banca dove lavora. In carcere è un detenuto modello, studia e si interessa della condizione dei carcerati tanto da organizzarne un convegno a Rebibbia il 29 giugno 1984 e da fondare una cooperativa, la 29 giugno, che si occupa anche del reinserimento nella società degli ex detenuti. Nel 1994 riceve la grazia dal Presidente della Repubblica.
In Mafia Capitale Buzzi viene accusato di intrattenere i rapporti con i politici e di usare la cooperativa «29 giugno» per intascare ingenti quantità di denaro, che derivano dagli appalti per la gestione dei campi Rom e lo smistamento degli immigrati. Viene condannato in appello a 18 anni e 8 mesi.

Stando alle ultime notizie su Mafia Capitale, le pene verranno ricalcolate in appello e, venendo meno l’aggravante mafiosa, Buzzi e Carminati potrebbero avere un significativo sconto di pena.