Buono per Ripartire: sottoscrizione, rimborsi e tassi, vantaggi e svantaggi

Il Buono per ripartire è l’ultimo dei Buoni fruttiferi postali lanciati sul mercato da Poste Italiane. Attenzione ai rendimenti e alle varie possibilità di rimborso, scopriamo quanto conviene.

Poste Italiane ha lanciato un nuovo prodotto che si adatta a qualsiasi esigenza di risparmio, si tratta del Buono per ripartire, il cui nome non è certamente causale, con il chiaro riferimento all’emergenza coronavirus. La durata massima è di 16 anni e permette di effettuare un investimento nel medio e lungo termine, con la garanzia di ottenere rendimenti sicuri.

Interessi, rimborso e sottoscrizione

Gli interessi del Buono per ripartire scattano al termine di ogni quadriennio. In caso di bisogno impellente, è possibile richiedere il rimborso anticipato, che prevede l’erogazione dell’intero capitale investito. Il suddetto prodotto finanziario di Poste italiane è molto flessibile, infatti, esiste la possibilità di chiedere il rimborso con gli interessi maturati, anche dopo 4, 8 e 12 anni, quindi, sempre alla fine di ogni quadriennio.

Il Buono per ripartire, così come tutti i buoni fruttiferi postali, non prevede alcun costo per la sua sottoscrizione che parte da un minimo di 50 euro per poi proseguire con i suoi multipli, nè per il rimborso o per la gestione. La tassazione è agevolata, essendo pari al 12,5% degli interessi.

Sottoscriverlo è semplice, basta recarsi in un ufficio postale, oppure eseguire la procedura online. Come? Possono farlo coloro che sono titolari di un Libretto Smart, previo le funzionalità dispositive del servizio di Risparmio Postale online attive. La procedura può essere attivata tramite pc, smartphone o tablet.

Buono per ripartire: il rendimento

A partire dal 7 ottobre 2020, il Buono per ripartire offre un tasso annuo lordo, nel caso di rimborso alla fine del primo quadriennio, dello 0,20%, che al termine dell’ottavo anno aumenta allo 0,30%, e che dopo 12 anni diventa dello 0,40%. La reale convenienza di sottoscrivere questo tipo di buono fruttifero postale, avviene solo con il rimborso chiesto alla fine del 16° anno, in quanto il tasso annuo lordo si traduce nell’1,35%.

Vantaggi e svantaggi

Non c’è dubbio che la certezza di maturare interessi ben precisi, costituisce un vantaggio, così come lo è per tutti i Buoni fruttiferi postali emessi da Cassa depositi e prestiti S.p.A., la garanzia dello Stato italiano.

A giocare contro il Buono per ripartire, è che un rimborso chiesto, che non avvenga dopo 4, 8, 12 o 16 anni, non prevede la maturazione di alcun interesse. I tassi annui lordi concessi sono abbastanza bassi, fatta eccezione per il rimborso richiesto dopo 16 anni.

Stiamo parlando di un investimento apparentemente buono solo nel lungo periodo, il che comporta anche un rischio di non avere fatto un buon affare. Infatti, se l’inflazione nel corso dei 16 anni dovesse essere maggiore degli interessi annui maturati, l’importo ottenuto potrebbe avere un potere d’acquisto minore di quanto non ne avesse quello iniziale investito.