Buoni fruttiferi postali: ci sono rischi nell’acquisto?

I buoni fruttiferi postali ed i libretti di risparmio postale sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. Ma il loro acquisto ed utilizzo comporta alcuni rischi? Ecco la risposta.

I buoni fruttiferi postali ed i libretti di risparmio sono una delle forme di investimento più tradizionali. Da generazioni hanno costituito una piccola rendita per le famiglie di risparmiatori. Sono emessi dalla Cassa depositi e prestiti, ma allocati nel mercato attraverso la società Poste italiane S.p.A. In linea di massima, non presentano grandi rischi per gli investitori, anche se non hanno rendite elevate.

Buoni fruttiferi postali: quali sono i rischi che si corrono?

Come abbiamo detto, le rendite che derivano da questo tipo di investimento, non sono certo alte. Hanno la caratteristica di avere un tasso fisso al momento della sottoscrizione. La sottoscrizione dei buoni fruttiferi postali (più semplicemente bfp) non prevede dei rischi. Questo è semplice, perchè il capitale investito sarà sempre reso al suo proprietario. E così avviene sia alla scadenza del buono, ma anche pima della scadenza de vincolo con gli interessi maturati.

Tutti i prodotti elencati sono comunque garantiti dallo Stato italiano, e questo diminuisce in maniera sostanziale il rischio derivante dalla sottoscrizione. In altre parole, chi li sottoscrivere non avrà mai una perdita di denaro, derivante dal suo investimento. Ma non solo, il denaro sarà sempre disponibile e senza vincoli particolari.

Buoni fruttiferi postali: il rischio del tempo

L’unica attenzione che si deve prestare è quella relativa alla durata del buono. Infatti, i buoni hanno una scadenza. Superati 10 anni da tale data, il titolo viene prescritto ed il proprietario non potrà più riscuoterlo. Invece, nel caso in cui il buono è dematerializzato, cioè online e non cartaceo, alla scadenza il valore del buono viene accreditato nel conto corrente indicato. Annullando così, anche il rischio temporale o di eventuale dimenticanza da parte del titolare.

Buoni fruttiferi postali: altri tipi di rischi

Se da una parte i buoni fruttiferi postali danno un rendimento a tasso fisso e senza rischi, dall’altra a volte provocano alcune controverse. Ad esempio, nascono delle problematiche tra il risparmiatore e Poste Italiane S.p.A. in merito al mancato rimborso integrale dei buoni della serie Q. Sono dei buoni che sono stati sottoscritti negli anni ottanta, ma che sono in scadenza proprio in questi giorni.

Questi buoni prevedevano alla data della loro sottoscrizione un tasso di interesse stabilito. Però nel ’86, era stato diminuito in maniera unilaterale dal Ministero del Tesoro. Azione ribattezzata come: “Modificazione dei saggi d’interesse sui libretti e sui buoni postali di risparmio”. In altre parole, i risparmiatori si sono trovati un rendimento minore di quello che si aspettavano. E questo ha generato una causa, contro Poste, che prevede diversi giudizi e che ancora non ha trovato fine.

Altre problematiche potrebbero essere relative al diritto di riscossione in caso di morte di un un cointestatario. Ma anche ciò che succede in caso di smarrimento. Problematiche che si riscontrano anche sui libretti, pertanto, prima di sottoscriverne uno è meglio prestare molta attenzione al contratto.