Bocciature e debiti a scuola: la polemica del DS. Ma di chi è colpa davvero?

Alcune dichiarazioni di un dirigente scolastico di una scuola secondaria di II grado del Veneto sulle responsabilità delle bocciature e dei debiti nelle scuole hanno fatto nascere una polemica sulla questione. Vediamo cosa è successo.

Sul Messaggero Veneto è comparsa un’intervista ad un preside di una scuola secondaria di II grado, in cui il DS parlava del numero di bocciature e di debiti assegnati in questo istituto di Cervignano del Friuli.

Nel corso dell’intervista, il dirigente scolastico ha fatto intendere che a volte le bocciature come pure i debiti non sarebbero colpa degli studenti, ma dei professori che spesso non sembrano capire il valore del biennio nella formazione dei ragazzi.

Le dichiarazioni del preside hanno acceso una forte polemica e spingono a farsi una domanda ben precisa: le bocciature sono colpa dei docenti o degli studenti? La risposta più ovvia sembra essere “dipende” e la domanda lascia spazio a diverse riflessioni.

Bocciature e debiti a scuola: la polemica

Nell’intervista, il dirigente scolastico sostiene che la responsabilità delle bocciature e dei debiti nella sua scuola non sia sempre degli studenti, ma in alcuni casi anche dei professori.

Questo perché tali bocciature non sono avvenute per demerito degli studenti, ma solo perché questi avevano superato il numero di assenze consentite a causa di problemi di ansia, sindromi depressive e attacchi di panico, dovuti spesso alle pressioni dei genitori.

Il preside, dunque, afferma che gli insegnanti sembrano “impegnati a decimare popolazione scolastica ” e sottolinea l’importanza del biennio delle superiori, che deve fornire le competenze di base e in cui nessuno deve essere lasciato indietro.

In questo senso, per lui ci sarebbero alcuni docenti che non hanno capito questo valore del biennio e il loro atteggiamento scoraggia le iscrizioni a scuola.

L’intervista ha suscitato molte polemiche tra gli insegnanti e fornisce lo spunto per riflettere sul ruolo della scuola e dei docenti nella vita degli studenti.

Bocciature e debiti a scuola: di chi è colpa davvero?

La vicenda e le dichiarazioni del dirigente scolastico forniscono lo spunto per riflettere sul ruolo dei docenti nella vita dei loro studenti.

La bocciatura o l’assegnare debiti è uno dei momenti più difficili della carriera di un insegnante perché dalla sua scelta può dipendere tutto il percorso scolastico di uno studente e, di conseguenza, anche il suo futuro.

Se in alcuni casi, infatti, la bocciatura può essere uno strumento di punizione giusto, volto anche a far capire agli studenti l’importanza dell’impegno nella vita, ma anche un provvedimento che può fornire la giusta scossa ad un ragazzo o una ragazza per iniziare a lavorare seriamente; in altri una scelta del genere non è solo ingiusta, ma probabilmente anche dannosa.

Nonostante il fatto che il sistema spesso si dimentichi di quanto sia importante il ruolo dei docenti nella creazione di una società migliore, la sensazione è che a volte siano anche alcuni insegnanti a non esserne consapevoli.

Quella dell’insegnante non è e non potrà mai essere una professione come le altre perché va (o dovrebbe andare) oltre il semplice trasmettere nozioni o assegnare voti.

Il professore dovrebbe essere un punto di riferimento nella vita dei suoi studenti che è anche in grado di riconoscere quando qualcuno dei suoi alunni ha bisogno di aiuto.

Un ruolo utopico, forse, e mai semplice, ma se la scuola perde la sua componente di luogo di accoglienza, come suggeriva lo stesso preside dell’intervista, sta perdendo una parte essenziale della sua natura.

Gli insegnanti, quelli veri, sanno essere anche maestri di vita, dimostrando ai loro studenti che possono contare su di loro nel momento del bisogno perché solo in questo modo si può educare ad un valore essenziale, oggi più che mai: quello dell’umanità. E di professori così, fortunatamente, ce ne sono ancora molti.