Artena: dopo lo stabilimento balneare di Chioggia, ora spunta il ristorante fascista

Dopo lo stabilimento balneare di Chioggia, ora è spuntato un ristorante fascista ad Artena, piccolo paese in provincia di Roma

Evidentemente i locali a tema fascista sono di gran moda negli ultimi tempi. Dopo lo stabilimento balneare di Chioggia portato agli onori delle cronache da un servizio di Repubblica, ora spunta ad Artena un altro esercizio commerciale che celebra il ventennio: un ristorante.

Già il nome è tutto un programma: Il Federale, a sottolineare gli intenti e gli orientamenti politici del locale, caso mai non fossero troppo chiari vista la notevole quantità di memorabilia presenti al suo interno.


Il Federale è un ristorante a conduzione famigliare, aperto nel 1980 all’interno di una vecchia scuderia e gestito insieme ai figli dalla vedova dello storico proprietario: la signora Adelaide.

I piatti offerti rispecchiano l’italica e fiera tradizione, non sia mai che si provasse un po’ di curry o altre porcherie esterofile: Coppiette, Sagna e ceci, Trippa alla Romana. C’è spazio anche per omaggi culinari a Mussolini e famiglia: Zuppa del fascio littorio romano, Gnocchi alla Nonna Rachele e altre simpatiche amenità come il dolce, probabilmente di cioccolato, chiamato “carinamente” Faccetta nera.

Il ristorante fascista: la parola alla proprietaria. “Niente gay dentro il mio locale”

Qualche giorno fa la Signora Adelaide ha rilasciato un’intervista a Radio Cusano Campus di cui gay.it ha pubblicato alcuni estratti.

Nell’intervista la proprietaria si è lasciata andare ad alcune considerazioni sulla comunità LGBT dichiarando che i gay non sono graditi al Federale.

Ma che stai a scherzà? Se sono gay e non dicono niente ok, mica se entra una coppia di amici gli chiedo se vanno a letto assieme [Ma]Se si scambiano effusioni non lo accetto. Così come non accetto quando ilPride in via della Conciliazione davanti alla mia cristianità. Facciano quello che vogliono, ma le loro effusioni non le devono venire a fare, tanto meno nel mio locale

La signora nel frattempo ha dimenticato che, almeno sulla carta, la sua cristianità dovrebbe accogliere tutti e non giudicare.

Dopo aver sciorinato il suo pensiero contro la comunità gay si parla anche dello stabilimento di Chioggia

Noi stiamo qui da una cinquantina d’anni. Ma cosa vuole la Boldrini? Non pensano che vogliano farci chiudere, ma se chiudessimo sarebbero contenti. Stanno buttando l’amo prendendosela con quello di Chioggia, ma quello che ha scritto in quei cartelli è giusto: serve rispetto, serve pulizia.

E infine, per concludere, una bella considerazione sullo stato attuale della politica italiana, vista realmente come dittatura perché

Da quanti anni non andiamo a votare? Ma questo non lo dite. I giornalisti non lo sottolineano e i giovani non fanno niente per cambiare le cose. Per il futuro dell’Italia non ci sono speranze, ogni popolo ha il governo che merita

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Su un punto ha ragione, ogni popolo ha il governo che merita. Ci siamo meritati anche il fascismo e i suoi nostalgici.