Anche le piante vanno in letargo

Le piante sanno quando è il momento giusto per crescere, ovvero in primavera.

Esisterebbe una vera e propria sveglia per la natura che permette la fioritura e crescita delle piante nel periodo consono, e cioè a fine inverno. È definito come il “gene della primavera” e si deve ad una ricerca dell’Università del Wisconsin-Madison pubblicata sul giornale dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti.

Il letargo

Pare che le piante necessitino di un periodo di riposo al freddo al fine di poter conservare le forze e le energie per sbocciare in primavera. Il periodo, detto vernalizzazione, ricorda il letargo di alcuni animali, che in vista dell’inverno riforniscono le provviste e riposano per mesi.

A modo loro anche le piante provvedono a questa conservazione, consce del fatto che il periodo invernale non è quello adatto per “risvegliarsi” e fiorire.

Scientificamente parlando è stata riconosciuta già da tempo la presenza di un gene nella loro struttura che permette la vernalizzazione: il gene VRN1. Al contrario però, non era ancora chiaro come si interrompesse detto periodo. In che modo dunque le piante capiscono che è ora di ‘svegliarsi’?

Esiste RVR1

L’RVR1 è il gene capace di richiamare le piante al loro ciclo vitale e permetterne la fioritura. Gli studiosi lo hanno scoperto chiedendosi cosa sarebbe successo all’interno del processo opposto alla vernalizzazione per esempio di un’erba mediterranea.
Hanno così studiato la pianta Brachypodium nel loro laboratorio e sono venuti a capo di questo dilemma. Il protagonista dell’azione, ovvero il nuovo gene, è stato così definito come gene RVR1.

Possibilità future per la coltivazione

La ricerca non solo concede di conoscere approfonditamente la natura, ma anche di sperimentare produzioni di colture energetiche. La scoperta è un beneficio per le coltivazioni più abbondanti e fondamentali quali mais e frumento, ma anche orzo, segale e riso.

Queste colture forniscono circa l’80% del fabbisogno umano, ed il riso da solo intorno al 70%. Così facendo il regno naturale potrebbe davvero sostentarci per ancora molto tempo.

Chi altro

Gli animali che più di tutti in realtà sembrano possedere questo gene sono gli uccelli, e in particolare quelli migratori. La necessità di spostarsi in zone favorevoli in base alla stagione è dovuta dall’attento studio che effettuano prima di spostarsi da una latitudine all’altra. Devono rincarare la dose di sostentamento acquisendo così parecchio grasso e prepararsi al periodo riproduttivo che li attenderà.

Il gene in questione si chiama appunto CLOCK (Circadian Locomotor Output Cycles Kaput) noto per attivare nella proteina una trascrizione utile al regolamento del ritmo circadiano di ciascun esser vivente. A modo loro, anche le piante hanno un loro “clock”.