Spending review: taglio fondi assistenza per i malati Sla

I tagli al bilancio statale da attuare mediante la spending review colpiscono anche i disabili. Settanta persone affette da malattie neurodegenerative progressive, come Sla, distrofia muscolare e sclerosi multipla, hanno iniziato lo sciopero della fame come protesta nei confronti del Governo che ha bloccato i fondi per l’assistenza.

In dettaglio, la protesta riguarda il taglio dei fondi per la non autosufficienza.

Il decreto Balduzzi alla non autosufficienza

Ma andiamo con ordine: i malati stanno aspettando risposte dal Governo circa i 658 milioni di euro destinati dal decreto Balduzzi alla non autosufficienza.

Ad illustrare bene il problema ci ha pensato Mariangela Lamanna, vice presidente del Comitato 16 Novembre onlus, la quale ha evidenziato che i 658 milioni di euro destinati all’assistenza dei malati sono attualmente bloccati.

Il motivo risiede nel fatto che “le competenze sono divise tra tre Ministeri: Economia, Lavoro e Salute. Abbiamo più volte chiesto un incontro ai Ministri per sollecitare il varo del Piano ma finora non abbiamo avuto risposte, per questo abbiamo deciso di scegliere una forma di protesta estrema: vogliamo un incontro con i tre ministri e impegni precisi".

In particolare, il comitato ha chiesto di incontrare i ministri della Salute Renato Balduzzi, del Welfare Elsa Fornero e il premier Mario Monti. Attualmente soltanto Balduzzi si è detto disposto ad incontrarli.

E questi fondi farebbero comodo a chi assiste i malati di Sla, poiché si tratta di persone che necessitano di un controllo costante 24 ore su 24, ed occorrono minimo 2500 euro mensili per il loro sostentamento, escludendo il costo delle badanti.

Ne sa qualcosa Paolo di Modica, malato di Sla: “I malati hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24. Servono fondi per badanti e professionisti sanitari. Cosa fare senza finanziamenti? I parenti dei malati sono costretti a lasciare il lavoro come ha fatto mia moglie. Era insegnante, ma ha lasciato tutto e ora mi segue giorno e notte. Abbandonando l’attività professionale, le famiglie si trovano di fronte a una doppia difficoltà economica”.

Modica fa anche notare che “un anno e mezzo fa il Governo aveva assegnato 100 milioni di euro per i 5.000 malati di Sla in Italia. Furono stanziati e le Regioni avrebbero dovuto erogare il contributo alle famiglie. In molte Regioni sono arrivati, ma nel Lazio no. Noi non abbiamo visto nulla."

La protesta dei malati di SLA

La protesta è iniziata domenica 21 Ottobre e fino ad ora i malati non hanno ricevuto risposta dalle istituzioni.

Dunque proseguiranno con la sospensione dell’alimentazione (mettendo a rischio la loro già fragile condizione) fino a quando il governo non fornirà loro una soluzione adeguata e li incontrerà di persona.

Tanto per avere un’idea delle condizioni in cui si trovano i malati del comitato, basti pensare che per comunicare tra di loro c’è bisogno di una telecamera che registra i messaggi basandosi sul movimento degli occhi. Dopodiché il tutto viene registrato dal computer che permette loro di tenere i contatti con gli altri pazienti.