Scuola, si cambia, dalla Dad alla Did, ecco le differenze

Riparte la scuola con la grande novità della Didattica integrata digitale, ma cos’è?

Era inizio marzo 2020 quando tutta l’Italia che aveva a che fare con la scuola, famiglie con figli piccoli o meno piccoli, con studenti delle scuole di ogni ordine e grado, hanno scoperto la Dad. Le scuole chiuse, le lezioni in aula bloccate dal Coronavirus, dal lockdown e dalla paura del virus.

L’anno scolastico 2019/2020 è terminato così, perché le scuole non sono più state riaperte alla presenza. E la Didattica a distanza ha iniziato a farla da padrona. Ma adesso che il nuovo anno scolastico sta ripartendo un po’ ovunque, con Regioni che hanno già riaperto le scuole e altre che lo faranno presto, si passa alla Did, Didattica integrata digitale.

È già tempo di cambiare di nuovo

Un ricordo ancora fresco quello con le lezioni della Didattica a distanza per milioni di famiglie italiane. Così è finito l’anno scolastico 2019/2020, con mamme, papà e ragazzi alle prese con videolezioni più o meno riuscite.

Un’esperienza forte con un meccanismo che per la stragrande maggioranza delle famiglie, non è riuscito a pieno a sostituire la scuola in presenza. E adesso con l’avvio del nuovo anno scolastico tutti si augurano che tutto vada per il meglio, che il Covid non costringa di nuovo alla chiusura le scuole, forse per non rivivere l’esperienza della Didattica a distanza.

Ma per gli studenti probabilmente le lezioni che sono proseguite in rete, da casa, collegati tramite PC e Tablet con gli insegnanti e i compagni di classe, potrebbero non essere un semplice ricordo. Si parla infatti di Didattica integrata digitale, perché dalla Dad si potrebbe passare alla Did.

Didattica integrata digitale e didattica a distanza, cosa cambia?

Molti siti che fanno informazione nel comparto scuola, stanno parlando di Did, acronimo di Didattica integrata digitale. In pratica, si passa dalla Dad alla Did, con un gioco di acronimi che rischia di fare girare la testa. Ecco che è necessario spiegare la differenza tra queste due forme di didattica moderna.

La Didattica integrata digitale non è altro che l’istituzionalizzazione di tutta l’attività didattica da svolgere on line nell’anno scolastico 2020/2021.

Con la Didattica integrata digitale verranno segnate assenze e registrati studenti, e i docenti, dovranno giustificarle. Le istituzioni scolastiche dovranno verificare e monitorare i collegamenti degli studenti e in caso di difficoltà relative alla connessione o all’uso dei device, ed avranno sostenere e aiutare gli studenti.

Il Ministero dell’istruzione di Lucia Azzolina ha già dato le linee guida alle varie istituzioni scolastiche, nonché i fondi per sostenere anche quegli studenti appartenenti a famiglie che non possono permettersi strumenti informatici e connessioni.

L’ordine quindi per le varie scuole è quello di dotarsi di piattaforme dove gestire la Didattica integrata digitale. Gli istituti dovranno quindi adottare il registro elettronico, la GSuite (Google Suite for Education) e tutte le sue applicazioni, dal Meet a Classroom e al Drive, tutte cose comunque, con cui le famiglie hanno avuto a che fare già con la Dad lo scorso anno scolastico. Per questioni di sicurezza e privacy, soprattutto a tutela degli studenti sotto la maggiore età, come lo scorso anno anche con la Did saranno vietati WhatsApp o altre chat.