Sanità: la Spending Review taglia 7.389 posti letto

Il ministro della salute Renato Balduzzi con il ministro dell’economia Vittorio Grilli hanno reso noto il regolamento sulla “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”. Il testo, inviato alla conferenza Stato-Regioni, prevede un taglio dei malati acuti e un potenziamento per i posti dedicati a riabilitazione e lunga degenza.

In sostanza, per effetto della Spending Review verranno tagliati 7.389 posti letto. Le regioni più colpite sono Lombardia, Lazio e Emilia Romagna, a trarre vantaggio dal nuovo regolamento solo l’Umbria.

L’attuale situazione italiana

Nel testo, redatto dai ministri Balduzzi e Grilli, si delinea l’attuale situazione ospedaliera italiana e l’obiettivo da raggiungere. Ad oggi, in Italia, sono presenti 231.707 posti letto, cioè 3,82 ogni mille abitanti. Di questi 195.922 per i pazienti la cui malattia dura poco nel tempo e 35.785 per pazienti considerati post-acuti o lungodegenti.

Il regolamento di prossima attuazione prevede, invece, che i posti letto ogni mille abitanti siano 3,7 di cui 0,7 riservato a pazienti in riabilitazione e post-acuti e il restante 3 per i pazienti acuti. In sostanza i posti letto passeranno dagli attuali 231.707 a 224.318, di cui 181.879 per pazienti acuti e il resto per i pazienti a lunga degenza. Quindi le regioni con un numero di letti superiore a quello indicato dal regolamento saranno obbligate ad effettuare un taglio, mentre le regioni che non arrivano alla soglia del 3,7 hanno il diritto di aumentarli fino al nuovo standard indicato.

Situazione regione per regione

Le regioni maggiormente colpite dai tagli previsti dalla Spending Review sia in termini relativi che assoluti sono la Lombardia (2.337), Emilia Romagna (2.543) e Lazio (1.963).

In Piemonte si taglieranno i posti per i pazienti post-acuti, ma allo stesso tempo si aumenteranno quelli per gli acuti.

Situazione opposta per le altre regioni rimanenti: Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna infatti, aumenteranno i posti per i post-acuti e dovranno diminuire quelli per gli acuti. Conti alla mano, in sei di queste regioni Liguria, Toscana, Abruzzo, Campagna, Puglia e Sicilia il saldo finale sarà positivo e queste regioni avranno più posti letto ospedalieri.

Meno fortunate Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Emilia Romagna, Lazio e Molise dove si effettuerà un taglio per entrambe le tipologie di pazienti.
L’Umbria è l’unica regione italiana con la facoltà di aumentare i posti letto per un totale di 453 unità in più.