Pensioni, gli aumenti di gennaio: le cifre

Ecco cosa si troveranno in più nel cedolino i pensionati italiani col primo rateo 2022

Saranno circa 22 milioni i pensionati italiani che a gennaio con la pensione troveranno gli aumenti. Non ci sono solo le ipotesi di riforma delle pensioni a tenere banco in materia previdenziale. Rateo di gennaio più ricco quindi, ma probabilmente alla cassa già a fine dicembre, come accade da mesi per via dell’emergenza epidemiologica.

Per capire meglio come e perché aumentano occorre tornare a sottolineare le varie fasce e le soglie che determinano un meccanismo di perequazione differente tra i vari pensionati.

Pensione, la perequazione 2022

Le pensioni degli italiani, di molti italiani, verranno rivalutate. Il classico meccanismo della perequazione porterà a salire gli assegni previdenziali. E come sempre, con un meccanismo a scaglioni, ma sempre legato al tasso di inflazione. Oramai è stato anche confermato l’aumento dell’1,7%, naturalmente lordo, dopo decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Un decreto, quello del 17 novembre scorso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e quindi definitivo. Quindi, l’aumento delle pensioni dal primo gennaio è confermato. E come al solito sarà un aumento provvisorio, visto che il tasso di inflazione è previsionale e solo nel 2023 si avrà la conferma con il tasso definitivo.

Aumento perequativo pensioni, le vere cifre

Tasso di inflazione previsionale ufficiale, ed ufficiale è pure il meccanismo che verrà adottato. Infatti si torna indietro nel tempo e si ritorna al sistema scaglioni, quello utilizzato fino al 2019 e proveniente dalla legge 288 del 2000.

Un sistema di maggior favore per i pensionati, visto che la decurtazione del tasso di rivalutazione applicato, fascia per fascia, verrà applicata solo sulla parte di pensione che eccede la soglia massima dello scaglione precedente. Come sempre, in questi casi, un esempio chiarirà meglio il tutto.

La piena rivalutazione, cioè il 100% del tasso di inflazione, ovvero l’1,7%, spetterà a pensioni fino a 2.062 euro lordi al mese, cioè fino a quattro volte il trattamento minimo Inps. Aumento che scende al 90% dell’1,7% per pensioni sopra le quattro volte il trattamento minimo Inps e fino a cinque volte. Quindi, per pensioni sopra 2.062 euro e fino a 2.577 euro.

Ma il 90% va applicato solo sulla parte che eccede la soglia del primo scaglione. In pratica, un pensionato con assegno pari a 2.462 euro, avrà rivalutazione piena per la pensione fino a 2.062 euro e il 90% dell’1,7% su 400 euro, cioè sulla parte eccedente (2.462 - 2062).

Si scende al 75% per le pensioni sopra cinque volte il trattamento minimo Inps. In altri termini, circa 34 euro in più al mese per chi ha una pensione lorda pari a 2.000 euro al mese, 42 euro invece per una pensione da 2.500 euro lordi al mese.

Salgono pure il trattamento minimo Inps, che passa da 515,58 euro mensili a 524,34 euro e l’assegno sociale che dagli attuali 460,28 si passerà a 468,10 euro mensili. Piccoli aumenti che però possono risultare molto importanti in questa fase di grave emergenza anche economica che ancora perdura.