Pensioni aumenti a gennaio: ecco le cifre fascia per fascia

Di quanto saliranno le pensioni da gennaio 2022 e in che misura per le varie fasce con cui viene applicata l’indicizzazione?

Dovrebbero tornare a salire le pensioni dal prossimo mese di gennaio. La ripresa economica produce un incremento del tasso di inflazione e come sempre, al salire degli indici Istat sull’aumento dei prezzi dei beni di consumo, salgono le pensioni.

Dopo due anni di stop per la stragrande maggioranza dei pensionati, da gennaio le pensioni dovrebbero tornare a salire. Si stima che gli incrementi degli assegni, diversi a seconda della fascia di appartenenza, riguarderanno una platea di 23 milioni di pensionati.

Aumento pensioni a gennaio, l’inflazione sale e pure gli assegni

Diversi organi di stampa da giorni mettono in luce il fatto che all’aumentare del tasso di inflazione, con conseguente maggiore spesa per gli italiani, coinciderà un ritorno alla perequazione delle pensioni. In termini meno tecnici, dal momento che aumentano i prezzi di molti beni di consumo, a gennaio i pensionati si troveranno più soldi di pensione.

Una specie di meccanismo di compensazione, anche se certamente sarà più l’aumento della spesa rispetto all’aumento della pensione. Ma fatto sta che dopo anni di stop alla perequazione delle pensioni dovuta da un’inflazione negativa, o al più, nulla, le pensioni torneranno a salire.

E si stima che questa perequazione produrrà un incremento della spesa previdenziale italiana di 4 miliardi di euro, tanto è vero che già questi soldi saranno il primo capitolo di spesa del pacchetto pensioni nella legge di Bilancio.

Per esempio, il quotidiano romano “Il Messaggero”, sostiene che con prezzi stabili ed inflazione zero o negativa, lo Stato in termini di spesa pubblica sarebbe andato a risparmio e pertanto da gennaio le pensioni saliranno di importo.

In media, calcolando la pensione media lorda di 1.500 euro al mese, l’aumento potrebbe arrivare a toccare i 25 euro in più al mese, cioè qualcosa vicina ai 300 euro in più all’anno. Naturalmente si parla di cifre lorde.

In base ai dati Istat fino a settembre, l’incremento degli indici è stato pari all’1,7%, una enormità ma inevitabile vista la grave crisi conseguente all’emergenza epidemiologica. E il trend, stando alla situazione attuale, sembra destinato a salire o al massimo a restare ancorato all’1,7%.

Di quanto saliranno le pensioni?

Gli aumenti per i pensionati sono basati sull’importo della pensione che percepiscono, o meglio, in base alle fasce di appartenenza. A gennaio gli aumenti dovrebbero tornare al meccanismo a scaglioni, con percentuali inferiori per gli scaglioni più alti che vengono applicate solo sulla parte eccedente la fascia precedente.

In altri termini il recupero dell’inflazione sarà scaglionato fascia per fascia con incremento pieno (1,7% stando al tasso di inflazione dell’Istat) per le pensioni delle prime fasce, come determinate in base al trattamento minimo Inps che è pari a 515 euro per il 2021 (ma dovrebbe salire anch’esso nel 2022).

Nello specifico abbiamo:

  • Rivalutazione piena al 100% per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo (circa 2.060 euro al mese);
  • Rivalutazione al 90% per pensioni sopra le 4 e fino alle 5 volte il trattamento minimo (fino a 5.575 euro circa al mese);
  • Indicizzazione al 75% per pensioni oltre le 5 volte il trattamento minimo Inps .