Pensioni 2021: per alcuni nati nel 1954, bastano 15 anni di contributi

Anche nel 2021 in vigore tre vie per accedere alla pensione di vecchiaia senza arrivare per forza a 20 anni di contributi.

La pensione di vecchiaia è una misura strutturale che permetterà di accedere alla quiescenza anche nel 2021. Servono gli stessi contributi e la stessa età validi fino alla fine del 2020. Servono 67 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione versata.

In uscita quindi i nati nel 1954, lavoratori quindi, che nel 2021 compiranno il 67imo anno di età. Ma sempre per i nati nel 1954 c’è anche la possibilità di accedere a ciascuna delle tre deroghe Amato, che consentono di dribblare il requisito fisso dei 20 anni di contributi.

Pensione di vecchiaia, come si sfruttano le deroghe Amato?

Le deroghe Amato sono scivoli previdenziali rispetto alla pensione di vecchiaia.

Non cambia l’età pensionabile, che resta sempre la stessa della pensione di vecchiaia, cioè 67 anni di età, come stabilito dall’incremento per le aspettative di vita del 2019 (5 mesi in più rispetto al 2018, quando l’età pensionabile era a 66 anni e 7 mesi di età).

Ciò che cambia invece è il montante contributivo necessario. Infatti se per la pensione di vecchiaia ordinaria servono non meno di 20 anni di contributi versati, per le deroghe Amato ne bastano 15. Si tratta di misure introdotte dalla Legge Amato del 1992, la n° 503. Chi è nato nel 1954 potrebbe riuscire ad accedere a una di queste deroghe, sempre nel rispetto dei tanti requisiti specifici che ogni singola deroga ha.

Pensione con prima deroga Amato

Nessuna delle tre vie di uscita con le deroghe Amato ha delle penalizzazioni di assegno. Questo il primo dato di fatto quando si parla appunto di pensione con la legge 503/1992. Tutte le tre deroghe Amato hanno nei 15 anni minimo di contributi necessari , il loro minimo comune denominatore.

Con la prima deroga Amato possono accedere alla quiescenza i soggetti che hanno maturato tutte le 780 settimane di contribuzione necessaria, che sono per l’appunto 15 anni, prima del 31 dicembre 1992. Sono utili al calcolo delle 780 settimane di contribuzione, tutti i contributi a qualsiasi titolo versati, quindi anche quelli figurativi, quelli volontari e quelli da riscatto. Questa prima deroga Amato è destinata a lavoratori iscritti al Fondo lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, gli ex Enpals e gli ex INPDAP.

Pensione con seconda deroga Amato

La seconda deroga Amato prevede la possibile pensione sempre con 15 anni di contributi ma a condizione che prima del 31 dicembre 1992, il lavoratore sia stato autorizzato al versamento dei contributi volontari.

Basta l’autorizzazione, perché non occorre necessariamente che dopo il via libera dell’Inps al versamento dei contributi volontari, il lavoratore abbia iniziato a pagare.
Pensione con terza deroga Amato

La terza deroga Amato invece riguarda

Lavoratori in possesso di una anzianità assicurativa di almeno 25 anni, cioè che hanno il primo contributi da lavoro versato almeno 25 anni prima della data del raggiungimento dei requisiti per la pensione, possono rientrare nella terza deroga prevista dalla legge Amato.

È inoltre necessario che il lavoratore abbia versato i 15 anni di contribuzione richiesti all’Ago o ad un fondo sostitutivo o esonerativo dell’Assicurazione generale obbligatoria. Dei 15 anni di contributi prescritti, almeno 10 devono essere stati lavorati per periodi non inferiori alle 52 settimane.