Pensioni 2021: chi raggiunge i requisiti deve andare in pensione per forza? Ecco le regole

È obbligatorio andare in pensione una volta raggiunti i requisiti o si può restare in servizio? Ecco le normative tra lavoro privato e pubblico.

Si può rimanere al lavoro nonostante si siano già centrati i requisiti per una determinata misura previdenziale? Sicuramente può essere considerata una domanda fuori luogo vista la piega che sta prendendo il sistema previdenziale italiano, con molti lavoratori che chiedono una riforma delle pensioni che consenta di lasciare il lavoro anticipatamente rispetto alle soglie delle pensioni oggi vigenti. Ma c’è davvero chi si chiede se può restare in servizio anche dopo aver raggiunto i requisiti per andare in pensione.

La prima cosa da dire è che ci sono regole differenti a seconda che il lavoratore presti servizio nel Pubblico Impiego o nel settore privato. Adesso entriamo nello specifico, andando ad approfondire quali sono queste regole e quali possibilità hanno i lavoratori che si trovano davanti a questo particolare quesito.

Raggiunti i requisiti è obbligatoria la pensione o si può restare in servizio?

In linea generale non c’è nessun obbligo di lasciare il lavoro nel momento in cui si centrano i requisiti per andare in pensione. Il raggiungimento dei requisiti per andare in pensione quindi, non costringono, nonostante siano stati centrati, il lavoratore al pensionamento.

Per esempio, la pensione di vecchiaia , che nel 2021 si centra con 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi previdenziali versati, è una misura che non implica obbligatoriamente l’uscita dal lavoro una volta completati i due requisiti minimi. Anzi, proprio per la pensione di vecchiaia la normativa vigente consente di proseguire anche oltre la propria carriera lavorativa.

Parliamo naturalmente di restare i servizio senza presentare domanda di pensione, perché anche il continuare a lavorare dopo aver ottenuto la pensione è una possibilità concessa dalla legge. Cumulare redditi da lavoro con redditi da pensione è possibile, entro determinati limiti. Ma si tratta di un argomento diverso, perché oggi trattiamo la situazione di un lavoratore che nonostante si trovi con l’aver compiuto il 67imo anno di età e aver completato i 20 anni di contributi, vuole restare al lavoro senza dover per forza andare in pensione.

Come dicevamo la legge permette al lavoratore di lavorare oltre le soglie di accesso per la pensione ed in linea di massima, per i lavoratori del settore privato, fino a 71 anni. Naturalmente ci vuole anche l’accordo con il datore di lavoro, perché una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento, il datore di lavoro può imporre al proprio dipendente il licenziamento per sopraggiunti limiti di età.

Le regole del settore pubblico

Generalmente nel Pubblico Impiego si spinge verso il pensionamento. Infatti una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento di vecchiaia, scatta la cessazione del servizio. Anche in questo caso ci sono delle deroghe dal momento che se il lavoratore non ha ancora perfezionato il requisito contributivo minimo richiesto dei 20 anni di contributi versati, può continuare a restare in servizio anche oltre l’età pensionabile.

Resta inteso che nelle pubbliche amministrazioni c’è sia l’obbligo che la facoltà, a seconda degli Enti, di pensionare il dipendente a 65 anni se lo stesso ha già raggiunto il diritto ad una forma di pensionamento tra quelle previste (alcune non rientrano come la quota 100 per esempio). Ma in linea di massima il lavoro del dipendente può proseguire sempre fino al soddisfacimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.