Pensioni 2021 Forze dell’Ordine, militari e Forze di Polizia: guida alla pensione anticipata

Come si uscirà dal lavoro nel 2021, ecco le regole per Forze di polizia, Forze Armate, Carabinieri e Vigili del Fuoco.

Tra i vari comparti della Pubblica Amministrazione quello dei militari e delle Forze di sicurezza in genere, in materia previdenziale ha delle regole a se stanti e diverse dal resto dei lavoratori, sia pubblici che privati.

Le regole per l’uscita dal lavoro e per il raggiungimento della quiescenza sono piuttosto particolari anche per quella che nel sistema previdenziale si chiama pensione anticipata. Ecco una sintetica guida a questa misura previdenziale destinata al personale appartenente alle Forze di Polizia, al personale appartenente alle Forze Armate, ai Carabinieri ed ai Vigili del Fuoco.

Pensione anticipata difesa e sicurezza, i requisiti 2021

Come dicevamo, la normativa previdenziale italiana prevede soglie diverse per la pensione anticipata per il personale delle Forze dell’Ordine, Forze di Polizia e così via. Infatti la pensione anticipata che per l’universo dei lavoratori dipendenti è pari a 42,10 anni per gli uomini e 41,10 anni per le donne, in questi settori lavorativi si centra invece al raggiungimento di 41 anni di anzianità contributiva (contributi versati).

In questo caso nessun vincolo anagrafico è previsto, ma bisogna fare i conti con il meccanismo a finestre mobili di uscita. Per la pensione con 41 anni di anzianità la finestra mobile di 15 mesi. In pratica la pensione decorrerà dopo 15 mesi dalla data di completamento del requisito contributivo.

Altre vie di pensionamento anticipato e le regole per l’età pensionabile

Bastano invece 35 anni di contributi per gli appartenenti a questi comparti della Pubblica Amministrazione se il militare ha almeno 58 anni di età. In questo caso la finestra di attesa per il primo rateo di pensione da percepire è di 12 mesi.

Naturalmente il discorso fatto riguarda il personale che nel 2021 non raggiungerà l’età pensionabile prevista e che varia a seconda del grado e della funzione svolta dal lavoratore insieme alla contestuale presenza di almeno 20 anni di anzianità contributiva. L’età pensionabile per quanto riguarda i Carabinieri è fissata a 65 anni per i gradi superiori ed a 60 anni per quelli inferiori.

Nel dettaglio 60 anni di età e almeno 20 di contributi bastano anche per militari di truppa, marescialli, sergenti, colonnelli e generali di brigata nelle Forze Armate, militari di truppa, marescialli sergenti, colonnelli e ufficiali per la Guardia di Finanza, agenti, ispettori, commissari, vice questori e sovrintendenti nella Polizia Penitenziaria. Per i Vigili del Fuoco invece, 60 anni come età pensionabile per vigili e caporeparti.

Il generale di divisione delle Forze Armate invece ha l’età pensionabile fissata a 61 anni, mentre per generali di corpo d’armata delle Forze Armate, generali di brigata nella GDF e i dirigenti superiori nella Polizia Penitenziaria si sale a 63 anni. A 65 anni invece è fissata l’età pensionabile per tutti gli altri gradi non citati a prescindere dal Corpo.