Pensione a 60 anni? Fino a fine 2021 è ancora possibile, ma non per tutti, ecco i possibili beneficiari

Nella legge di Bilancio che in questi giorni è stata presentata, potrebbe essere confermata anche l’isopensione.

La prossima legge di Bilancio prevede pure la conferma dei 7 anni di anticipo pensionistico già previsti per l’Isopensione? Una domanda che molte persone adesso si fanno, soprattutto perché alla luce del fatto che si discute di post quota 100, molti lavoratori cercano soluzioni per anticipare l’uscita e per evitare di finire invischiati in una situazione simile a quella del 2012, quando con l’avvento della Fornero di colpo i requisiti di accesso alle pensioni furono spostanti in avanti in maniera netta.

Molti hanno paura di vedere allontanarsi il traguardo della pensione per via del probabile scalone che si creerebbe se il dopo quota 100 diventerà un ritorno in pieno alle regole Fornero. Oggi si parla di quota 102 e di quota 41 allargata come possibili misure sostitutive di quota 100, ma si tratta di ipotesi. E potrebbe iniziare la corsa al pensionamento di molti, con l’isopensione che diventa una potenziale opzione.

Isopensione anche nel 2021, una possibilità in più per i lavoratori

Con l’isopensione si può andare in quiescenza già a 60 anni di età. Un netto anticipo rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia. Se davvero la misura verrà estesa al 2021, questo strumento riguarda i nati a partire dal 1961.

Soggetti che nel 2021 avranno 60 anni e che entrano in pieno diritto tra quelli a cui la cancellazione di quota 100 recherà i danni maggiori. Infatti si troverebbero a 2 anni dall’età pensionabile di quota 100, ma da momento che questa misura verrà cancellata il 31 dicembre 2021, anziché a due anni da un canale di pensionamento, si troverebbero di colpo a 7 anni dall’età prevista per la pensione di vecchiaia.

Un discorso che può valere anche per chi nel 2021 compirà 61 anni. Ecco perché l’isopensione non può non essere considerata una opportunità. La misura però non è facile da centrare avendo una serie di vincoli e paletti molto precisi. Innanzi tutto occorre dire che l’isopensione riguarda solo determinate tipologie di attività lavorative, o meglio, determinate tipologie di datori di lavoro.

La misura è infatti interamente a carico dell’azienda e prevede un accordo tra lavoratori e azienda stessa. L’Isopensione è una prestazione di accompagnamento alla pensione che consente al lavoratore di lasciare il proprio posto di lavoro già a 60 anni di età.

In pensione anticipata a 60 anni, ma come funziona davvero?

L’Isopensione è uno dei canali di uscita previsti nel 2012 dalla legge Fornero. La misura scade il 31 dicembre 2020, ma potrebbe essere prorogata e magari ampliata come platea degli aventi diritto. La misura nasce per consentire alle aziende che ne hanno necessità, di avviare un ricambio generazionale della forza lavoro all’interno della azienda stessa.

L’isopensione è una prestazione di anticipo pensionistico, erogato dall’Inps ma totalmente a carico del datore di lavoro perché pagato interamente dalle imprese. La condizione per poter sfruttare questa misura sia per il lavoratore che per l’azienda è che l’impresa abbia in media un organico con più di 15 lavoratori subordinati. La misura è destinata ai lavoratori che si trovano a 7 anni dal raggiungimento dell’età pensionabile di vecchiaia.

La condizione indispensabile però è che il datore di lavoro sottoscriva un accordo con le organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello aziendale, con l’Inps che ha la funzione di ente valutatore dell’accordo. Ad accordo raggiunto e convalidato dall’Inps, si può dare corso alle procedure di anticipo pensionistico, nelle modalità e nelle tempistiche indicate dall’accordo stesso.