Patente di guida, arriva la rivoluzione dalla UE? Ecco come cambierà come età e malattie

Ridurre gli incidenti stradali e rendere più sicura la circolazione è alla base di una serie di interventi da parte della UE, anche sulla patente di guida.

I morti a seguito di incidenti stradali sono nettamente diminuiti per via della pandemia e dei provvedimenti ad essa collegati come il divieto di circolazione, i lockdown e il blocco degli spostamenti tra Regioni. È un anno che si va avanti in questo modo e tra i pochi vantaggi che hanno prodotto questi draconiani provvedimenti c’è il calo dei sinistri auto.

Si circola meno ed inevitabilmente si registrano meno morti a seguito di incidente stradale. Ma il problema dei decessi a seguito di sinistri auto resta all’attenzione dei governi di tutto il Mondo ed anche della Comunità Europea. La sicurezza stradale resta un argomento degno di nota e che occupa uno spazio non certo secondario da parte dei legislatori.

E quando si parla di interventi normativi, la UE ha già dimostrato di ritenere la sicurezza in auto al centro del suo operato. La novità che proviene da Bruxelles è un radicale cambio di sistema per il rilascio delle patenti di guida. Infatti è l’evitare che si mettano alla guida persone potenzialmente pericolose, uno dei punti cardine di quello che sembra stiano pensando alla UE.

Dall’età ai disturbi mentali e alle dipendenze, come cambierebbe la patente di guida?

Il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti, in inglese, European Transport Safety Council (ETSC) ha prodotto una ricerca grazie al quale si vorrebbe sollecitare la UE a modificare le regole e le leggi che accompagnano il rilascio o i rinnovi della patente di guida ai cittadini comunitari.

Nello studio si evidenza come sia da considerare superato il collegamento del documento di guida all’età del guidatore. Infatti, l’ETSC sottolinea che in materia patente di guida dovrebbero avere più importanza patologie, malattie, dipendenze e disturbi psichici rispetto all’età.

Secondo i dati del Consiglio Europeo di Sicurezza dei Trasporti, disturbi mentali, malattie e dipendenze da alcol, farmaci e sostanze, incidono in misura maggiore rispetto all’età dei guidatori per quanto concerne le statistiche sui sinistri stradali.

Ed in base a questi dati che l’ETSC chiede alla UE di intervenire con norme che cambino le modalità di rilascio e rinnovo della patente che oggi è incentrato quasi esclusivamente sull’età. L’esito di questo studio e la proposta ha avuto eco anche in Italia perché ne ha trattato il nostro Automobile Club Italia. E l’Aci tra l’altro risulta essere membro dell’ETSC.

Serve un cambio di rotta

L’idoneità dei soggetti per poter possedere la patente di guida deve superare il concetto di età e collegarsi anche alle condizioni di salute del guidatore. E quando si parla di condizioni di salute oltre alle varie malattie, comprese quelle mentali, si parla inevitabilmente anche di abuso di sostanze.

L’idea è di mettere nel sistema anche i medici di famiglia, che devono segnalare in sede di rilascio della patente, eventuali situazioni che possono andare oltre il semplice legame del rilascio della patente con l’età del richiedente.

Il medico di famiglia che naturalmente ha chiaro il quadro clinico di un suo paziente potrà così indicare eventualmente quali farmaci o quali patologie ha il soggetto interessato alla patente e che potrebbero essere considerate a rischio mentre lo stesso soggetto è alla guida.

Naturalmente deve essere messo nero su bianco un elenco di farmaci e sostanze che devono fungere da campanello di allarme ed è questo che chiede l’ETSC, cioè l’adozione di nuove norme e provvedimenti in questa ottica. Leggi anche: Bollo auto, revisione e scadenza patenti: ecco tutte le proroghe per il 2021