Omicidio a Rimini: uomo ucciso con un bilanciere da palestra

Arrestato l’autore del gesto, si tratta di un vicino di casa della vittima

Violento omicidio avvenuto questa mattina all’alba a Misano Adriatico, nel riminese. A perdere la vita un uomo di 51 anni originario di Potenza e padre di 5 figli che abitano nella città della Basilicata.

L’assassino è un vicino di casa di origine straniera ma residente da anni in Romagna che ora si trova in stato di fermo con l’accusa di omicidio: ha confessato.

Tutto è scaturito dopo una serie di dissapori avvenuti già tempo fa. I due sono vicini di casa in una zona nei pressi del depuratore di Misano Adriatico dove sono ospitate alcune persone in difficoltà economiche.

Un anno fa la lite tra i due

Circa un anno e mezzo fa ci fu una discussione a causa del posizionamento di una fioriera tra le due abitazioni poi sfociata con un aggressione dell’assassino nei confronti della vittima che sporse denuncia con un referto di lesioni giudicate guaribili in 3 giorni.

Solo in questi giorni per l’assassino era arrivato l’avviso di inizio indagini e a quel punto non ci ha visto più. Ha atteso verso le 6 del mattino il ritorno da lavoro dell’uomo e l’ha affrontato brandendo un bilanciere da palestra cercando di convincerlo a ritirare la denuncia.

Dinnanzi al rifiuto l’assassino in preda alla rabbia ha reagito colpendolo diverse volte con il bilanciere al volto lasciandolo atterra agonizzante.

Dopo l’aggressione è tornato a casa attendendo l’arrivo dei carabinieri

Dopodiché è tornato nella sua abitazione dove seduto in bagno ha atteso l’arrivo dei carabinieri. L’allarme è stato lanciato poco dopo da un altro vicino di casa che udendo le urla ha visto tutta la scena allertando i soccorsi.

Quando gli agenti e i medici sono arrivati sul posto l’uomo era ancora vivo ma respirava a malapena. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione messi in atto: è morto poco dopo a causa delle gravi ferite riportate. L’assassino è stato condotto in caserma dove ha confessato il delitto.

«L’omicidio è avvenuto al termine dell’ennesima lite accesa da una vecchia acredine tra i due, a seguito della querela che la vittima aveva sporto tempo addietro nei confronti del suo aggressore sempre in relazione a motivi di vicinato» - ha spiegato il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Riccione.