No Fly Zone Ucraina: cosa significa e perché non viene fatta

Al momento non è previsto che possa essere messa in atto

Cosa significa No Fly Zone? Non sono in pochi a chiederselo, tenuto conto che si tratta di un termine più volte ascoltato nell’ambito delle notizie sulla guerra in Ucraina. Si tratterebbe di un sistema di protezione da mettere in atto nei cieli ucraini, per il quale però al momento non sembra esserci volontà internazionale di metterlo in atto. C’è, però, un motivo ben preciso.

Cosa è una No-Fly zone

Una «No fly zone», come il termine suggerisce, rappresenta un’area in cui qualsiasi tipo di volo è inibito. Una porzione di cielo in cui è, dunque, vietato qualsiasi tipologia di transito di mezzi aerei. Si tratta di una situazione che viene spesso dichiarata in relazione a particolari contesti e in precisi momenti, per tutelare la sicurezza di un’area.

Guerra in Ucraina: perché si parla di No Fly Zone

La visione cambia, però, se si va ad applicarla in un contesto militare. In quel caso non basta evidentemente una dichiarazione, tenuto conto che gli attacchi provengono dal cielo e non si curano molto di eventuali ordini. Proprio per questo bisogna mettere in atto un sistema di pattugliamento dei cieli, mettere in conto attacchi preventivi ed eventuali azioni finalizzate a neutralizzare la presenza di mezzi nemici.

Per una No-Fly Zone servirebbe intervento Nato

La No-Fly Zone in Ucraina che viene richiesta avrebbe probabilmente come condizione principale l’intervento della Nato. Questo vorrebbe dire che dovrebbero essere gli aerei militari dei paesi dell’alleanza atlantica a dover sorvegliare i cieli ucraini e ad agire qualora dovesse essere ravvisata una violazione.

Questo implicherebbe, di fatto, l’ingresso della Nato nel conflitto e un confronto diretto con la Russia. Uno scenario che, al momento, si vuole evitare. Dalla stessa alleanza atlantica è stato escluso che possa essere messo in atto un intervento militare che, per forza di cose, rischierebbe di urtare sensibilmente gli equilibri della geopolitica internazionale. «La Nato - ha dichiarato pochi giorni fa il segretario generale Stoltenberg - non invierà truppe in Ucraina o aerei nel suo spazio aereo».

Perché la Nato non interviene

Più di un osservatore ha già sottolineato come l’eventuale entrata in campo della Nato equivarrebbe al tramutare il conflitto tra Ucraina e Russia nel preludio alla Terza Guerra Mondiale. Gli aiuti all’Ucraina, dunque, si traducono sul fronte della fornitura di armi, degli aiuti umanitari e in supporti che non prevedano coinvolgimenti militari da parte dell’Occidente.

Unitamente a ciò bisogna considerare le sanzioni alla Russia che mirano anche a mettere pressione a Mosca affinché le conseguenti difficoltà rappresentino una sorta di spinta verso la possibilità di un negoziato che porti al «cessate il fuoco». L’auspicio è che ovviamente la diplomazia e i negoziati possano in breve tempo porre fine alle ostilità di una guerra che si sta combattendo in Europa.