Negoziati Russia-Ucraina del 7 marzo, come sono andati

7 marzo: la data in cui si è tenuto il terzo round dei negoziati tra Russia ed Ucraina,

I negoziati tra Russia e Ucraina sono uno degli strumenti che potrebbero portare ad una tregua nella guerra. Una speranza più che altro, tenuto conto che i primi due incontri tra le delegazioni hanno avuto un esito apparso piuttosto interlocutorio.

Il nuovo appuntamento era fissato a Brest, nel pomeriggio del 7 marzo. Il luogo di incontro è stato ancora una volta in Bielorussia ed i lavori del tavolo sono iniziati quando in Italia erano le ore 15.

In attesa di capire se, in un prossimo futuro, possa entrare in gioco la forte mediazione di un paese terzo (si è parlato ad esempio di Israele o Turchia), c’è da sempre consapevolezza di quanto questi confronti partano da posizioni antitetiche.

Negoziati 7 marzo Russia-Ucraina: come sono andati

Il negoziato tra le delegazioni è finito attorno alle ore 19. È emerso che, al momento, gli spiragli di cui si ha notizia riguardano la creazione dei corridoi umanitari. A darne notizie, attraverso il suo profilo Twitter è stato il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak.

«Il terzo round di colloqui - ha scritto - è terminato. Ci sono piccoli sviluppi positivi nel miglioramento della logistica dei corridoi umanitari». Parole che lasciano intendere come, al momento, i passi in avanti più importanti non riguardano la prospettiva di una tregua importante, ma alla creazione di condizioni per assistere i civili.

Alla fine dei negoziati si è espressa anche la delegazione russa, con le parole espresse dal capo negoziatore Vladimir Medinsky. Quest’ultimo ha lasciato intendere che le aspettative di Mosca non sono state soddisfatte, ma che i negoziati sono destinati a proseguire. Uno sguardo in prospettiva, a cui è stata aggiunta la notazione secondo cui non c’è illusione che già al prossimo round si possa arrivare ad un risultato definitivo. A dimostrazione del fatto che ci sarà ancora da lavorare per trovare un eventuale accordo.

Guerra in Ucraina: le richieste della Russia

Al di là dell’esito del terzo round di negoziati, le richieste della Russia all’Ucraina ai fini di uno stop alle ostilità, in base a quelle che sono state le notizie emerse negli ultimi giorni, sono ormai abbastanza chiare.

  • riconoscere la Crimea come territorio russo
  • riconoscere l’indipendenza di Donestk e Lugansk
  • avere garanzia di neutralità dell’Ucraina.
  • stoppare le operazioni militari

Quest’ultimo punto ha la funzione di rappresentare un’assicurazione rispetto alla non adesione dell’Ucraina alla Nato.

Le condizioni sono state spiegate dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista rilasciata alla Reuters e riportata dall’Agi. Dichiarazioni in cui è stato specificato che l’Ucraina è a conoscenza di queste richieste, che porterebbero al rapido stop delle ostilità. Smentita, inoltre, la presunta volontà da parte di Mosca di annettere l’Ucraina.

«Quel che stiamo facendo realmente - si legge nelle dichiarazioni di Peskov - è portare a termine la demilitarizzazione dell’Ucraina. La porteremo a termine».

Guerra in Ucraina: la mancata adesione ucraina alla Nato appare una delle condizioni

I vertici del governo ucraino, tuttavia, continuano a chiedere assistenza alla Nato, non ricevendo sempre risposte positive. Basti pensare, al fatto che, l’alleanza atlantica ha già fatto sapere che non invierà truppe sul territorio ucraino, né impiegherà i propri aerei da guerra o porterà alla creazione di una No Fly zone.

La Nato non si sente in guerra e, in questa fase, pensa solo a mettere in atto il suo piano di Difesa sul fianco Est. Chiara la volontà attuale di non creare dinamiche che possano portare ad una Terza Guerra Mondiale.

L’Ucraina, tra l’altro, spinge affinché venga accolta nell’Unione Europea, benché la Ue sia una realtà profondamente diversa per natura rispetto all’alleanza Atlantica. Si attende adesso di capire come si evolveranno le cose.