Italia garante, Draghi: «Richiesta sia da Russia che Ucraina»

Il presidente del Consiglio ne ha parlato nell’ambito di un incontro con la Stampa Estera, in un incontro avvenuto presso l’associazione

I negoziati tra Russia ed Ucraina proseguono. Il mondo si augura che le parti possano trovare un’intesa e che successivamente si ponga fine all’ostilità con «un cessate il fuoco». Stando a quanto rivelato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, in occasione dell’incontro con la Stampa Estera, i due paesi avrebbero indicato l’Italia come possibile garante di quelli che potrebbero essere gli accordi.

Italia garante di eventuali accordi Russia-Ucraina

L’Italia, in sostanza, potrebbe rappresentare uno di quei paesi chiamati a «vegliare» che gli eventuali punti di incontro nei negoziati siano rispettati nel tempo. «Il contenuto esatto di queste garanzie - ha spiegato Mario Draghi - è ancora presto per definirlo. Dipenderà evidentemente dal risultato dei negoziati tra Russia e Ucraina». «Potranno - ha proseguito il premier italiano - essere essenzialmente garanzie che le clausole negoziate siano attuate».

Russia-Ucraina, su cosa si cerca l’accordo

I temi che sono sul tavolo dei confronti tra le parti sono abbastanza noti. E sono stati ribaditi dal capo del governo italiano. «La pace, il tipo di neutralità - ha evidenziato - che l’Ucraina verrà negoziata, lo status delle regioni del Donbass e del Lungask. E il fatto che leggi che permettono poi di attuare questo status vengano approvate».

Italia garante, le parole di Draghi?

«L’aspetto positivo - ha messo in risalto Mario Draghi - è che l’Italia è richiesta come garante sia dall’Ucraina sia dalla Russia». A fare, in un certo senso, notizia è il fatto che anche Mosca abbia indicato Roma come possibile garante degli accordi che potrebbero essere costruiti con Kiev.

Un ruolo che si immaginava potesse coinvolgere, e probabilmente lo farà comunque, altre realtà che avevano mantenuto quasi equidistanza nelle ultime settimane di guerra in Ucraina. Si era, ad esempio, parlato di Israele e Turchia.

L’Italia è, invece, espressione di un blocco occidentale che ha duramente condannato l’azione della Russia, mettendo in azione sanzioni economiche di una certa rilevanza. La posizione è, inoltre, quella di un paese che fa parte dell’Unione Europea e soprattutto della Nato. I garanti potrebbero, ovviamente, essere tanti.

Guerra in Ucraina, le aspettative di Draghi sulla Cina

Draghi ha parlato anche di Cina in merito. «Ho aspettative positive - ha dichiarato - per quanto riguarda il ruolo della Cina. Potrebbe diventare una protagonista di prima grandezza nell’avvicinare le due parti al processo di pace, soprattutto la Federazione Russa. Bisogna vedere se queste aspettative sono confermate dal comportamento e dalle indicazioni di politica del presidente Xi Jinping e in generale dalla Cina. Indubbiamente lo spazio per un ruolo cinese esiste ed è molto significativo e verrà toccato sicuramente nel vertice tra l’Unione Europea e la Cina».