Isee 2020, accompagnamento e prestazioni per disabili fuori dal calcolo

Arriva un emendamento al decreto Rilancio che mira a cancellare una anomalia nell’Isee, riguardante le persone che beneficiano di prestazioni per disabilità.

Un emendamento al decreto Rilancio riporta l’attenzione sulle prestazioni per disabili e sul loro inserimento nell’Isee. Si tratta di una problematica a suo tempo sollevata anche dal Consiglio di Stato. L’emendamento propone di escludere l’assegno di accompagnamento e le altre prestazioni riconosciute a disabili dal calcolo della situazione economica che da diritto all’accesso alle più svariate prestazioni assistenziali per i soggetti in difficoltà, disabili compresi.

Una anomalia evidente sugli Isee

Il decreto Rilancio sta proseguendo il suo iter di conversione in legge. Come consuetudine vuole, sono numerose le proposte correttive pervenute sul decreto e tra queste una che riguarda l’Isee e le regole per ottenerlo per persone in stato di necessità perché disabili. Una cosa particolare è che in passato diversi soggetti disabili sono stati esclusi da misure di assistenzialismo loro spettanti, perché beneficiarie di altre prestazioni della stessa natura, come l’assegno di accompagnamento.

Per esempio, un soggetto che percepiva l’assegno di accompagnamento, doveva inserirlo nell’Isee, aumentando il proprio indicatore della situazione reddituale e magari, uscendo fuori come soglia da uno sconto sull’acquisto di una sedia a rotelle piuttosto che di un altro dispositivo medico. Un esempio dicevamo, ma che dimostra l’assoluta anomalia delle regole di calcolo dell’Isee.

Segnalazioni di questo genere riguardano anche soggetti diversi dagli invalidi. Basti pensare che per ottenere il reddito di cittadinanza occorre un Isee sotto una determinata soglia. Se il richiedente, oggi disoccupato, senza soldi in banca e senza reddito, percepiva per esempio, un sussidio dal proprio comune, non può richiedere il reddito di cittadinanza perché supera la soglia Isee.

Fuori l’accompagnamento dal calcolo dell’Isee

L’assegno di accompagnamento e le altre misure economiche percepite da soggetti disabili come prestazioni socio assistenziali non concorreranno più al calcolo del’Isee. Si tratta di una proposta che mira a sanare in parte l’anomalia sulla quale in passato il Consiglio di Stato si era già espresso. L’assegno di accompagnamento già oggi non va inserito nel calcolo dell’Isee, ma solo dal punto di vista del reddito che esso concorrerebbe a formare. L’assegno di accompagnamento però, entra nel saldo e nelle giacenze medie dei conti correnti, carte di credito e debito e libretti di risparmio dei cittadini, che sono elementi che vanno ad incidere sull’Isee.

L’emendamento propone proprio la cancellazione delle somme erogate ad un soggetto, a titolo di assegno di accompagnamento (ma varrà per qualsiasi altra prestazione specifica per disabili), dalla giacenza media dei conti del nucleo familiare. Una novità necessaria per l’adeguamento della normativa Isee ad una recente pronuncia del Consiglio di Stato. Il patrimonio mobiliare del nucleo familiare non sarà quindi più influenzato dalle somme corrisposte a soggetti con disabilità a titolo di prestazione socio assistenziale o indennità. In sintesi, il totale delle somme corrisposte a soggetti disabili si appresta ad uscire dal calcolo del valore del patrimonio mobiliare ai fini della determinazione del valore Isee.