I Musei Statali da soli rappresentano l’1,6% del PIL italiano

Dal rapporto della Boston Consulting Group (BCG) per il MiBACT risulta che i musei statali generano da soli 27 miliardi di euro. Nel frattempo, tornano le domeniche al museo.

Oggi più che mai è fondamentale che alla cultura sia data una grandissima attenzione, sia perché è un veicolo per nutrire lo spirito e le menti delle persone sia perché è una grande opportunità di crescita economica.

L’ha detto il 7 ottobre Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, durante la presentazione alla stampa dello studio Cultura: leva strategica per la crescita del Paese, effettuato dalla società Boston Consulting Group (BCG) per conto del ministero.

Lo studio della Boston Consulting sui musei statali italiani

La Boston Consulting ha misurato l’impatto dei musei statali sull’economia italiana e le enormi risorse che si potrebbero generare da una gestione più efficiente e oculata.
Lo studio ha riguardato 358 musei, di cui 32 autonomi e 326 afferenti ai poli museali regionali: i 32 musei autonomi da soli attraggono il 58% dei visitatori e generano l’87% dei proventi dei musei statali.

La metà dei musei analizzati è dislocata in 5 regioni: il Lazio è la regione che ne conta di più, con i suoi 56 siti, seguita da Toscana, 55, Campania, 35, Emilia Romagna, 29, e Veneto, 21.
Mentre l’83% dei visitatori si concentra su 3 regioni: Lazio con 24,7 milioni, Campania con 11,6 milioni e Toscana con 7,5 milioni.

Lo studio si è articolato su 4 ambiti d’impatto, per i quali sono stati presi in esame diversi fattori.

Per l’ambito culturale:

  • la ricerca (il 56% dei musei hanno svolto ricerca o pubblicazioni),
  • le audioguide (offerte dall’11% dei musei),
  • la percentuale di opere esposte al pubblico (mediamente il 6%),
  • i restauri (il 49% dei musei ha restaurato opere).

Per l’impatto sociale:

  • i partecipanti ad attività didattiche (3 milioni),
  • gli studenti in visita scolastica (7 milioni),
  • i posti di lavoro generati (117mila tra diretti e indiretti)
  • i visitatori complessivi (53 milioni).

Per l’impatto economico:

  • i ricavi da visitatori (278 milioni di euro),
  • l’impatto sul Prodotto Interno Lordo (27 miliardi di euro, l’1,6% del PIL),
  • i contributi raccolti dai privati (3 milioni di euro).

Per l’impatto ambientale, è stato calcolato l’impatti di Co2 (73 kt).

I risultati hanno mostrato che i musei e siti archeologici statali oggi :

  • danno lavoro a 117mila addetti,
  • sono visitati da 53 milioni di persone ogni anno,
  • generano 27 miliardi di euro (l’1,6% del Pil)
  • producono ricavi per 278 milioni di euro.

Il potenziale inespresso dei musei italiani

Secondo la BCG, il potenziale ancora inespresso dai nostri musei è enorme. Infatti, è stato stimato che nell’arco dei prossimi 7 anni:

  • l’impatto sul Pil potrebbe arrivare a circa 40 miliardi di euro
  • i proventi dei musei potrebbero raggiungere gli 800 milioni-1 miliardo di euro
  • i visitatori potrebbe arrivare a 60-80 milioni
  • i posti di lavoro potrebbero essere tra i 150 e i 200mila.

A detta Giuseppe Falco, amministratore delegato di BCG Italia, Grecia, Turchia e Israele: “investire in cultura si rivela una scelta chiave per stimolare la crescita della nostra economia”.

Intanto, sono tornati gli ingressi gratuiti ai musei ogni prima domenica del mese. Sì è iniziati il 6 ottobre e si andrà avanti fino a marzo, sperando che nel frattempo il governo decida realmente di investire nella cultura