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L’attacco della Russia all’Ucraina, riporta la guerra in Europa. Un fatto drammatico, che si porta dietro conseguenze anche per l’Italia. Soprattutto sul fronte economico si potrebbero sentire gli effetti degli avvenimenti con prezzi destinati a salire su vari aspetti dei consumi, per legami significativi esistenti tra alcune filiere produttive e quei territori che oggi sono teatro dei fatti.
Guerra in Ucraina, le parole del segretario generale Nato
Quanto accaduto in Ucraina è già stato condannato dalla Nato, la cosiddetta «alleanza atlantica» di cui anche l’Italia fa parte. Dal punto di vista militare, però, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha fatto sapere che, pur essendo stato attivato il piano della difesa, non si vuole un conflitto. «Non ci sono - ha dichiarato - truppe Nato in Ucraina al momento, non abbiamo né piani né intenzioni di dispiegare le truppe Nato in Ucraina ma stiamo incrementando truppe nella parte orientale dell’Alleanza in territorio Nato».
Guerra nel granaio d’Europa, le conseguenze per l’Italia
Questo significa che, al momento, la situazione Russia-Ucraina va valutata soprattutto sotto il profilo delle conseguenze economiche. Kiev e tutto il territorio ucraino, ad esempio, è considerato il granaio d’Europa. L’effetto domino che sarà generato dalle tensioni in corso potrebbe portare ad ulteriore aumento di generi come farine, pasta, pane e tutti i derivati (mondo della pasticceria compresa).
Beni che, evidentemente, rientrano tra quelli primari all’interno del carrello della spesa. Discorso analogo riguarda la produzione di mais, dove un aumento potrebbe incidere anche nei costi di gestione degli allevamenti italiani. La conseguenza, neanche a dirlo, riguarderebbe un aumento dei prezzi.
Gas russo in Italia, copre buona parte del fabbisgono
Non bisogna, inoltre, dimenticare che l’Italia importa il 46% del suo fabbisogno di gas dalla Russia. I provvedimenti che, ad oggi, vengono riportati come possibile sanzione adottata dai dai paesi europei nei confronti del paese di Vladimir Putin dovrebbero tradursi in dinamiche che potrebbero portare ad un ulteriore aumento dei costi relativi all’energia. Un’evoluzione che, evidentemente, riguarderebbe molto direttamente l’Italia, dove le criticità relative al caro bollette facevano già parte dei problemi dell’attualità.
Guerra in Ucraina: rischio inflazione anche in Italia
Già nella giornata dell’attacco, il 24 febbraio, gli effetti dell’attacco russo si sono fatti sentire sui mercati finanziari. Il petrolio ha raggiunto livelli di costo che non si vedevano da sette anni, il prezzo del gas ha subito un considerevole aumento e sono crollate le borse.
Ad un aumento dei prezzi corrisponde, ovviamente, inflazione e dunque diminuzione del potere d’acquisto per le famiglie e aumento dei costi produttivi per tutte le realtà industriali o commerciali. Scenari che potrebbero diventare particolarmente negativi, qualora non si riuscisse a trovare il modo di porre fine a questa fase di tensioni internazionali a cui il mondo guarda con grande preoccupazione. Italia, ovviamente, compresa.