Quando finirà la guerra in Ucraina? L’interrogativo continua a restare pendente, tenuto conto che la fredda cronaca rivela come ogni giorno si abbia notizia di eventi che mostrano il volto peggiore della guerra. In una fase in cui la diplomazia tra le due parti non sembra marciare spedita verso il cessate il fuoco, ogni dichiarazione che apre spiragli verso la fine della conflittualità fa notizia.
Le dichiarazioni provenienti da Mosca
In Russia chiamano l’invasione dell’Ucraina «operazione militare», ma questo non cambia di molto il contenuto di alcune dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov. Le riportano diversi media tra cui RaiNews e, al di là dei termini utilizzati per descrivere quanto sta accadendo sul territorio ucraino, apre un orizzonte chiaro. «L’operazione - ha dichiarato - continua, stiamo raggiungendo gli obiettivi».
«Si sta svolgendo - ha aggiunto - un lavoro sostanziale sia militarmente, in termini di avanzamento dell’operazione, sia attraverso il negoziatori che sono in fase di trattativa con le controparti ucraine». Un quadro che potrebbe portare l’operazione in questione a terminare nel «prossimo futuro».
Fine guerra in Ucraina, non c’è una data certa
Non ci sono riferimenti specifici rispetto al momento in cui le ostilità saranno terminate, come questo accadrà e in che termini. Ci sono, però, dichiarazioni che dal punto di vista della Russia segnalano come l’intenzione potrebbe non essere quella di portare per le lunghe la guerra.
Nelle scorse settimane, ad esempio, si era fatta strada l’ipotesi che la data giusta per la fine della guerra in Ucraina sarebbe potuta essere il 9 maggio. Una scadenza di cui i soldati russi sarebbero anche al corrente e che corrisponde al giorno in cui la Russia festeggia l’anniversario della vittoria sulla Germania nazista, avvenuta nel 1945. Si tratta di indiscrezioni e previsioni che sono emerse, ma la cui attendibilità potrà eventualmente essere provata solo da quello che sarà il corso degli eventi.
Si contesta l’invio di armi da parte della Nato
Sempre dalla Russia l’8 aprile sono arrivate le parole della portavoce del ministero degli Esteri Russo, Maria Zakharova. È stato, in particolare, messo in rilievo come la fornitura di armi all’Ucraina stia portando ad una prolungamento del conflitto e «supporta la convinzione del regime di Kiev nell’impunità per i crimini di guerra e la crudeltà verso i civili commessi non solo nel Donbass, ma in tutta l’Ucraina».
La richiesta di armi è spesso ribadita dal governo dell’Ucraina, che manifesta grande volontà di proseguire nella difesa del proprio territorio, al punto da aver sovvertito i pronostici che immaginavano una più agevole avanzata russa all’interno di un paese dove l’invasione è partita il 24 febbraio. A oltre un mese di distanza le cose sono andate diversamente su buona parte dei territori.