Guerra in Ucraina, il conflitto in Europa è una «possibilità» secondo il ministro degli Esteri finlandese

Pekka Haavisto, esponente del governo di Helsinki, ne ha parlato in un’intervista rilasciata alla Cnn

«É una possibilità». Così il ministro degli Esteri della Finlandia ha replicato a precisa domanda nel corso di un’intervista rilasciata alla Cnn. Gli è stato chiesto se dopo la guerra in Ucraina ci fosse il rischio che una conflittualità potesse innescarsi in Europa.

Finlandia verso la Nato: strada ormai tracciata

Pekka Haavisto, proprio sulla base di questa eventualità, ha sottolineato l’importanza di supportare l’Ucraina. E sono dichiarazioni significative che provengono dall’esponente di un governo che, da poco, ha rinunciato alla neutralità per prepararsi ad aderire alla Nato. Una scelta significativa. Non solo perché Helsinki acquisisce una posizione nuova, ma anche perché si tratta di un Paese che condivide centinaia di chilometri di confine con la Russia. Contingenze che, adesso, riguarda anche la Nato.

Una nuova architettura della sicurezza europea

L’invito formale da parte della Nato ad un’adesione finlandese è uno dei punti che segna una ridefinizione degli schemi della geopolitica internazionale. Pekka Haavisto ha parlato di una nuova atmosfera legata alla sicurezza dopo l’invasione russa dell’Ucraina. «Penso - ha spiegato - che l’architettura della sicurezza europea sia cambiata. C’è una nuova situazione, un nuovo tipo di cortina di ferro tra la Russia e gli altri Paesi».

Cos’è la cortina di ferro

La frazione tra Occidente e Russia ormai venutasi a creare sta facendo riemergere il concetto di «cortina di ferro». Ne ha parlato anche il ministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov. La locuzione è stata a lungo utilizzata, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, per indicare la linea di demarcazione tra Occidente ed Est in Europa. Una dicitura mantenuta praticamente fino alla fine della Guerra Fredda.

Una vera e propria contrapposizione tra blocchi che adesso è tornata di grande attualità. Un ritorno al passato in cui il punto di rottura è strettamente correlato a quanto accaduto in Ucraina. L’Occidente, pur non intervenendo in maniera diretta, si è schierato in maniera compatta a sostengo di Kiev.

Il futuro

La vicinanza tra Nato e Russia è una situazione che va analizzata attraverso due chiavi di lettura. L’essere praticamente a contatto potrebbe avere i suoi motivi di tensione. L’altra è che un’azione russa simili a quanto avvenuto in Ucraina e verso un paese Nato equivarrebbe, di fatto, a mettersi contro l’intera Alleanza Atlantica. L’auspicio è che, ovviamente, questi equilibri possano reggere e allontanare possibilità di peggioramenti della situazione. Come quella indicata come «possibilità» dal ministro degli Esteri finlandese.