Guerra in Ucraina e grano, la Turchia lavora a mediazione tra Kiev e Russia

Si cerca sempre una soluzione alle questioni legate al grano che l’Ucraina deve esportare

La questione grano resta aperta. Già da quando è scoppiata la guerra in Ucraina si immaginava potesse emergere il problema esportazioni, con i porti del Sud bloccati. Da giorni ormai si è individuato nella Turchia il Paese che sul tema può fare da mediatore tra Kiev e la Russia. E sulla questione sono arrivate dichiarazioni importanti del premier Recep Tayyip Erdogan, ricordando come nelle ultime settimane ci siano stati dei vertici finalizzati a trovare un’intesa tra le parti con la Turchia chiamata a farle avvicinare.

L’impegno della Turchia sul grano bloccato nei porti in Ucraina

Erdogan ha rinnovato, in prima persona, l’impegno turco a fare «tutto il necessario» per parlare con Zelensky e Putin. L’obiettivo, come lo stesso premier ha sottolineato, è trovare una strada che garantisca la partenza di grano, frumento, olio di girasole e granaglie dai porti ucraini. Nelle sue dichiarazioni ha posto anche l’accento della necessità che ciò avvenga affinché i prodotti arrivino ai «paesi che soffrono».

«Vogliamo - ha precisato Erdogan - fare da tramite verso questi Paesi che sono in difficoltà. Circa 20 navi sono in quelle zone e sono pronte». Della Turchia, tra l’altro, si era parlato come del Paese che avrebbe supervisionato lo sminamento dei porti ucraini.

Nelle parole di Erdogan si evince un impegno diretto dunque, per il quale si attende che dopo gli accordi preliminari si ratifichino con l’ultima risposta definitiva da parte di Russia e Ucraina.

Il tutto in un periodo in cui Ankara si sta rivelando un punto importante per l’equilibrio della geopolitica internazionale. Oltre a rappresentare un Paese che conserva buoni rapporti sia con Kiev che con Mosca, solo qualche giorno fa ha rimosso il proprio veto che complicava l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Le tre parti hanno firmato un accordo.

Perché il grano ucraino è bloccato?

L’Ucraina è uno dei maggiori esportatori di grano e merci affini nel mondo. Le esportazioni avvengono attraverso i porti del Sud del Paese. Infrastrutture che, a partire dall’inizio della guerra, sono diventati punti di attacco da parte russa e di difesa ucraina.

Questo ha fatto sì che il prevalere delle ragioni belliche abbia reso, per vari motivi, impraticabili le rotte commerciali. Al netto, ovviamente, di qualche sforzo diplomatico finalizzato a risolvere una situazione che rischia di diventare molto delicata a livello internazionale.

Perché il grano ucraino è così importante?

Dipendono dal grano ucraino diverse nazioni che fanno parte del mondo in «via di sviluppo». Questo significa che molti paesi poveri rischiano di dover fare a meno del grano che proviene da Kiev. La conseguenza sarebbe un aumento del prezzo della materia prima e di conseguenza il rischio di una crisi sociale ed alimentare.

Una questione che verosimilmente impatterebbe anche a livello internazionale, tenuto conto che potrebbe ad esempio innescare fenomeni migratori dall’Africa verso l’Europa.