Guerra in Ucraina: blitz in albergo, fermata troupe Rai in diretta: «Rischio è stato altissimo»

La giornalista Stefania Battistini, con gli operatori Simone Traini e Mauro Folio, erano pronti per il collegamento con Uno Mattina, quando l’intervento dei militari ucraini ad armi spianate ha generato qualche momento di tensione

Era pronta a collegarsi dal balcone di un albergo, quando un vero e proprio blitz dei soldati ucraini ha fermato tutto. È accaduto alla giornalista Rai Stefania Battistini, mentre stava per effettuare un collegamento con la trasmissione Uno Mattina. Con lei gli operatori Simone Traini e Mauro Folio.

I militari, forse insospettiti per aver notato la cosa, hanno effettuato un vero e proprio blitz ad armi spianate, puntandole verso i tre professionisti della televisione pubblica italiana.

Il fatto si è verificato nella città di Dnipro nella mattinata del 3 marzo. Si tratta della terza città più grande per popolazione, collocata a Sud Est rispetto alla capitale Kiev. In Italia erano da poco passate le nove del mattino.

Guerra in Ucraina e troupe Rai fermata, cosa è accaduto

«Ora stiamo tutti bene. Ma il rischio è stato altissimo». Lo ha raccontato la stessa Stefania Battistini in dichiarazioni rilasciate direttamente a RaiNews.it. Nel corso della trasmissione Uno Mattina era tutto pronto per dare la linea alla giornalista, ma le immagini lasciavano intravedere solo lo sfondo delle strade deserte dell’Ucraina riprese da un balcone. Dopo la mancata risposta, sono passati alcuni secondi e si è vista una divisa militare apparire nell’inquadratura. Poco dopo è stata vista passare la giornalista con le mani in alto.

Giornalista e operatori Rai fermati in Ucraina, la testimonianza

Adesso la ricostruzione è possibile grazie alle parole di chi è stato coinvolto dall’accaduto. «Mentre eravamo in diretta, sono arrivati - ha raccontato Stefania Battistini a RaiNews - 4 agenti delle forze speciali».

«Hanno spalancato - ha proseguito - la porta urlando coi fucili spianati. Hanno buttato a terra i due operatori di ripresa Simone Traini e Mauro Folio, con il ginocchio premuto sulla loro schiena e il kalashnikov puntato a 2 cm dalla loro testa. Erano evidentemente molto nervosi, quindi poteva accadere qualunque cosa».

La situazione è stata chiarita dopo circa quindici minuti

Affinché i tre potessero spiegarsi ed essere liberati è stato necessario attendere che arrivasse il capo della Polizia. L’accaduto svela quanta tensione ci sia nell’aria tra le forze ucraine che potrebbero aver ritenuto una possibile minaccia la presenza di stranieri. Una volta chiarito tutto le cose si sono evolute per il meglio, ma le circostanze raccontano fedelmente quanto il fatto abbia rappresentato un rischio per quanti hanno finito per esserne, loro malgrado, protagonisti.

La guerra in Ucraina oggi è sotto gli occhi del mondo. Lo è grazie ad una rapida diffusione di video e foto amatoriali, ma lo è anche grazie a tanti operatori dell’informazione che, con grande coraggio, la raccontano dal campo di battaglia cosa stia avvenendo in quei territori.

Le immagini di quanto accaduto sono disponibili sul sito Rai News(clicca qui per il link).