Embargo Ue a petrolio dalla Russia: cos’è e come funziona

Ecco cosa è stato deciso nella notte tra il 30 ed il 31 maggio

Nella notte tra il 30 ed il 31 maggio i 30 paesi dell’Unione Europea hanno trovato un accordo sull’embargo al petrolio russo. Un’intesa arrivata dopo ore di confronto e che è riuscita a incontrare la volontà di tutti i 27. E, dunque, si può fare il punto su ciò che è accaduto.

Embargo petrolio russo al 90%

Con il termine embargo si intende l’interruzione dei rapporti commerciali ed economici con un Paese. Nella fattispecie è un provvedimento che riguarda il petrolio russo. L’obiettivo è naturalmente ridurre la dipendenza energetica da Mosca, dopo quanto accaduto in Ucraina, e soprattutto non finanziare più la Federazione Russa.

Quello sul petrolio è uno dei passi tra quelli che l’Unione Europea vuole compiere per ottenere l’indipendenza energetica. Un passaggio sicuramente meno complicato di quel che riguarda il gas, ma che riservava comunque dei punti su cui occorreva trovare l’intesa a livello europeo. Alla fine si è arrivati al 90% dello stop delle forniture e per capire perché non si è arrivati alla totalità, occorre spiegare alcune cose.

Il timore dei paesi senza sbocco sul mare sull’embargo al petrolio della Russia

Lo stop al greggio russo avrà applicazione immediata per gli arrivi via mare, mentre si avrà un rinvio per quel che riguarda l’oleodotto Druzhba. Detto anche oleodotto dell’amicizia, è il più lungo del fondo. Si articola per circa 4.000 chilometri e trasporta petrolio dalla Russia verso, tra gli altri, Ungheria, Polonia e Germania.

I possibili diversi punti di vista riguardavano la possibilità che i paesi senza sbocchi sul mare dovessero fare i conti con questa criticità. Mantenere attivo questo canale di approvvigionamento e con le contemporanee rinunce di Polonia e Germania in favore degli altri paesi, tutela quanti temevano per la loro situazione.

Quest’ultima scelta pone al riparo paesi come l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Per loro sono, inoltre, previste misure d’emergenza, qualora la Russia dovesse scegliere di interrompere le sue forniture.

La Russia nel frattempo stacca il gas all’Olanda

La misura si inquadra, ovviamente, all’interno di una politica europea di proseguire la sua politica sanzionatoria nei confronti della Russia. Tant’è che è stato varato anche il sesto pacchetto di sanzioni da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Un terreno su cui anche Mosca può giocare le sue carte.

Nel frattempo, infatti, la Russia ha staccato le sue forniture di gas all’Olanda. La scelta è correlata ai mancati pagamenti da parte del paese europeo in rubli. L’ente olandese GasTerra ha fatto sapere che si è già attivata per acquisire le forniture che mancheranno da ora in avanti da altri fornitori. Nel periodo 1 giugno - 1 ottobre bisognerà rimpiazzare circa 2 miliardi metri cubi di gas che sarebbero dovuti arrivare in Olanda.